La crisi dei rifugiati nel conflitto ucraino si traduce in quella che oggi è “la peggiore crisi umanitaria del mondo”: ad affermarlo è l’ONU, constatando la persistenza di combattimenti sporadici e la mancanza di forze di aiuto per i civili in fuga verso i Paesi vicini, soprattutto la Russia.
Il numero di sfollati interni (IDPs) e di oloro che cercano rifugio all’estero sta raggiungendo proporzioni catastrofiche nonostante l’accordo l’applicazione del “cessate il fuoco” concordato a Minsk nello scorso febbraio, poiché combattimenti intermittenti continuano nella regione Donbass.
Le ultime statistiche dell’Ufficio dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) dimostrano che 857 mila ucraini hanno chiesto asilo nei Paesi vicini, con un incremento di circa 23.000 mila nelle ultime due settimane.”La situazione sembra andare sempre peggio – dice William Spindler, addetto alle comunicazioni dell’UNHCR per l’Europa e l’Africa occidentale – il numero degli sfollati interni e rifugiati din Ucraina ha superato i 2 milioni di persone. E la gente del Donbass continua a vivere una sorta di “vacanza perfetta” a causa dei combattimenti in corso.1,2 milioni di persone sono state sfollate all’interno dell’Ucraina e più di 800mila sono andate nei Paesi vicini”, aggiunge Spindler, confermando gli ultimi dati comunicati dal suo ufficio e aggiungendo che coloro che fuggono nei Paesi vicini “sono andati soprattutto nella Federazione Russa ma anche in Bielorussia, Polonia, Germania e Francia.”
Nell’ultimo rapporto sul conflitto in Ucraina, l’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (OCHA) stima che tra la metà di aprile 2014 ed il 14 maggio 2015, almeno 6.334 persone sono state uccise e 15.752 ferite. Inoltre si segnala il pericolo rappresentato per i civili dalle tantissime mine inesplose che si trovano ancora nel Donbass.
“La situazione è molto seria, molto preoccupante. Si tratta di una delle peggiori crisi umanitarie nel mondo di oggi “, conclude Spindler. La mancanza di medicine e attrezzature mediche nelle zone di conflitto crea grande pericolo, aveva riferito in precedenza UNHCR, aggiungendo che le iniziative umanitarie e politiche sul terreno dalle parti coinvolte devono essere “rafforzate”, al fine di invertire la situazione disastrosa che è il risultato della cosiddetta “operazione antiterrorismo” di Kiev in Ucraina orientale.
“Stiamo distribuendo aiuti essenziali, ma i nostri sforzi non sono sufficienti per far fronte alle esigenze”, aggiunge Spindler, sottolineando che maggiori finanziamentis sono necessario per continuare il lavoro di aiuto umanitario, dato che il finanziamento attuale copre solo il 40 per cento della missione dell’organizzazione in Ucraina.Una delle principali aree di interesse per l’agenzia dell’ONU per i rifugiati sono i civili che hanno attraversato la linea di conflitto, in alcuni casi le persone sono state “separate” alla linea di passaggio tra i territori ucraini e quelli controllati dai ribelli, e adesso si sta cercando di riunirli ai loro parenti o di “ottenere i benefici a cui essi hanno diritto.”
La Russia continua intanto a ricevere i rifugiati dall’ Ucraina dell’Est, accogliendo coloro che cercano rifugio prima in campi profughi e aiutandoli poi a stabilirsi in tutta la federazione. “Durante più visite ad un centro profughi per gli ucraini non abbiamo notato alcun problema quanto ad alloggio, cibo, servizi medici e dell’istruzione. Tutto è organizzato come dovrebbe essere, allo stesso livello dei cittadini russi”. Ha reso noto l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR).