Le autorità separatiste filo-russe in Ucraina orientale hanno chiesto ieri alle le Nazioni Unite di inviare nel Donbass forze di pace, compresi reparti provenienti dalla Russia, nelle loro regioni al fine di evitare una “catastrofe umanitaria ” : “Chiediamo una riunione straordinaria del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per discutere la questione dell’invio di un contingente di mantenimento della pace, con la partecipazione di rappresentanti russi”, afferma in una nota il “Parlamento” dell l’auto-proclamata Repubblica di Donetsk, nella parte orientale della roccaforte dei ribelli.
“Chiediamo alla comunità internazionale ed alla Federazione russa di fermare la catastrofe umanitaria e il genocidio sociale innescati dalle azioni del governo ucraino”, prosegue la nota. Il governo ucraino ha ordinato a metà novembre la chiusura di tutti i servizi pubblici nelle zone controllate dai separatisti, una decisione che conferma la ripartizione “de facto” del Paese in cui il conflitto armato tra i ribelli e le forze governative ha provocato più di 4.300 morti e 930.000 sfollati dall’ inizio di aprile.
La decisione di Kiev vale anche per i servizi pubblici come scuole, ospedali e ambulatori e di fronte a una grave crisi economica, le autorità ucraine hanno anche annunciato l’imminente fine delle quote sociali distruibuite ad Est, in pratica costringendo i residenti che intendono beneficiare di qualche contributo o pensione a lasciare i territori nelle mani dei separatisti , imponendo anche imposte sul passaggio.
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