La “Terza crisi del gas” potrebbe avere inizio molto presto, anche se in Occidente non lo dicono: la Russia sta già riducendo le forniture verso alcuni paesi del 20 per cento, almeno fino a quando le temperature rimerranno sopra lo zero, e questo per impedire che l’Ucraina continui a “succhiare” buona parte dei flussi diretti in Occidente o che alcuni paesi come Polonia e Slovacchia ne rimandino indietro una parte. A lanciare l’allarme per primo,rendendo nota la drammatica situazione che si profila , é il direttore generale di “Srbijagas”, Dusan Bajakovic il quale dice che già nella giornata di ieri i flussi sono diminuiti.”Secondo i nostri calcoli siamo già al 20-25 per cento in meno”, dice Bajatovic , e la mossa dimostra che Mosca non sarà tollerante come lo é stata finora ed il “raffreddamento” delle relazioni con l’Unione europea ormai minaccia di non essere solo politico.
I russi sono consapevoli che i loro prodotti possono essere venduti in Oriente, non soltanto la Cina, ed anche del fatto che l’Europa non può fare a meno del gas, che così diventa ufficialmente l’arma più letale di una nuova guerra fredda. Da adesso in poi, il Cremlino semplicemente non tollererà che Bruxelles imponga ai suoi membri di riesportare quantativi di gas russo verso l’Ucraina. “Gazprom ha già ridotto le forniture di gas naturale che attraverso l’Ucraina raggiungono la Slovacchia, le prime rilevazioni dicono che a partire dal 12 settembre consegne che in media erano superiori 60 milioni di metri cubi al giorno si sono progressivamente ridotte a 50-55 milioni di metri cubi.
Proprio quel giorno, l’Unione europea aveva introdotto nuove sanzioni contro Mosca limitando l’accesso delle compagnie petrolifere russe ai finanziamenti e vietando la vendita di attrezzature per le compagnie petrolifere russe. “Gazprom”, tuttavia, non è stata interessata da tali sanzioni, per l’ovvia circostanza che l’azienda fornisce circa un terzo del fabbisogno di gas europeo.
Il problema continua a risiedere nel fatto che la metà delle forniture totali passa attraverso l’Ucraina, che deve a “Gazprom” che deve 5,3 miliardi dollari per vecche forniture di gas e che si rifiuta di pagare il debito, motivo per cui i russi hanno sospeso le ulteriori consegne.
Alexander Medvedev, vice amministratore delegato di Gazprom dice che la sua compagnia non ha ridotto le forniture, ma che diversi paesi europei invece hanno preso ad aumentare le scorte immagazzinando il carburante in vista dell’inverno. “Gazprom” possiede a sua volta impianti di stoccaggio sotterraneo in Austria, Regno Unito, Germania e Serbia, con una capacità complessiva di quindi 4,5 miliardi di metri cubi .
I metereologi per di più prevedono un inverno paticolrmente freddo ed il grupppo energetico valuta di dover aumentare le forniture anche nel territorio russo . I media moscoviti nello stesso tempo ricordan che la Russia si sta preparando a firmare entro novembre l’accordo sulle forniture di gas alla Cina. E ‘interessante che sempre il quel fatidico 12 settembre il giornale moscovita “Komsomolec” abbia scritto che da prima che iniziasse l’autunno, l’Ucraina ha cominciato di nuovo a rubare gas in transito destinato ai consumatori europei. E questa pratica, ha ricordato, fu la principale ragione delle “crisi del gas” nel 2006 e nel 2009.
Al di lè delle reboanti dichiarazioni politiche, l’approssimarsi dell’inverno ha costretto i leader dell’Unione europea a far ripartire le trattative fra Kiev e Mosca per cercare di negoziare una riduzione delle passività e la ripresa requisiti per le forniture di gas. Perché senza il gas russo l’ Ucraina rischia di congelare, e non solo l’Ucraina.
Il ministro Ceco dell’Industria e Commercio , Jan Mládek ha già esortato l’Unione europea a risolvere rapidamente i problemi delle forniture di gas russo, perché, ha avvertito, vivere nuovamente una crisi del gas come nel 2009 rappresenterebbe una seria minaccia umanitaria per tutti i Balcani. Mládek a Praga ha avvertito in una conferenza del Business Forum tenutasi il 16 settembre che i paesi come Bulgaria, Bosnia-Erzegovina e Moldavia ricevono gas solo attraverso l’Ucraina e non hanno capacità sufficienti per stivare quantità bastevoli a far superare l’inverno.
“Il rischio di una catastrofe umanitaria e di una penisola balcanica congelata é realistico”, ha detto esplicitamente Mládek.
Nello stesso periodo come commissario europeo uscente all’energia, il tedesco Guenther Oettinger ha affermato che l’Unione europea non cederà ai tentativi della Russia di impedire le forniture di gas “inverse” all’ Ucraina, perché, come ha spiegato, “al momento le regole del mercato che si applicano nell’Unione consentono all’Ucraina di acquistare gas dai paesi della UE “. Difendendo l’idea di nuovi negoziati sul pagamento del debito gas ucraino a “Gazprom” per “ripristinare le forniture all’Ucraina, Oettinger ha detto che “le forniture di gas e l’ affidabilità delle consegne per il settore energetico nel suo complesso non devono diventare uno strumento politico.”
Invece, é proprio quello che sta accadendo: venerdì scorso nel corso delle trattative trilaterali tra rappresentanti della UE, Russia e Ucraina a Berlino , Mosca ha ribadito che l’Ucraina deve pagare il debito per il gas, dopo di che si potrà discutere il cosiddetto “pacchetto invernale”. Ucraina è pronta a trasferire alla “Gazprom” due miliardi alla Russia entro la fine di ottobre, e un altro miliardo e cento entro la fine dell’anno. Pertanto, l’Ucraina paghereebbe un totale di 3,1 miliardi dollari per le vecchie forniture, e un volta ricevuti i primi 2 miliardi la Russia fornirebbe cinque miliardi di metri cubi di gas a condizione di pagamenti anticipati. Oettinger sostiene che per i nuovi flussi é stato concordato un prezzo di 385 dollari per ogni 1.000 metri cubi,e che il nuovo contratto temporaneo sarà in vigore fino al marzo 2015 .
Le tre parti hanno preparato una bozza indicativa del “pacchetto invernale” che però deve ancora essere approvato dai governi di Russia e Ucraina, si prevede che un accordo vincolante possa concludersi entro la fine di questa settimana.
“Se verrà firmato l’ accordo, alla UE sarà garantita lasicurezza dell’approvvigionamento di gas. Qualora non si raggiungesse un accordo su” pacchetto invernale “, c’è invece il pericolo di una ripetizione della crisi nel 2009”, avverte Oettinger.
Ricordando che a Berlino una punto fondamentale dei negoziati è stato quello di garantire nello stesso tempo la sicurezza delle forniture di gas verso l’Europa e il pagamento del debito da parte dell’ Ucraina, il ministro dell’Energia russo Alexander Novak ha detto che ” pacchetto invernale ” resterebbe in vigore per sei mesi costituirebbe la base per risolvere i problemi attuali , concedendo per questo breve periodo un sconto di 100dollaria metro cubo. Novak aggiunge però che le condizioni del sistema di gasdotti sotterraneo ucraino non è sufficiente a coprire le necessità invernali, ci vuole più gas e l’Ucraina dovrà comprarlo .
Anche “Gazprom” ribadisce che continua a imostrare un atteggiamento collaborativo, accettando il pagamento parziale di due miliardi di dollari e di ristrutturare il debito restante.
“I pagamenti saranno compiuti per pezzo dei fondi che l’Ucraina ha ricevuto dal Fondo Monetario Internazionale, mentre l’Unione europea e la Banca Mondiale forniranno garanzie. Altri cinque miliardi di metri cubi saranno consegnati solo dietro pagamento di un anticipo, sulla base della clausola del “take or pay “. – ha spiegato Novak dopo i colloqui di Berlino , aggungendo che “la questione del flusso inverso é stata toccata solo superficialmente. e la posizione della Russia rimane la stessa. “
Il ministro dell’Energia ucraino Yuriy Prodan conferma inoltre che “l’Ucraina continuerà a lavorare con i gestori del sistema in Europa, al fine di garantire la sicurezza energetica e di integrarsi ulteriormente con la UE. Il prezzo temporaneo di 385 dollari non include eventuali sconti, ddovrebbe essere stabile e indipendente da qualsiasi decisione negativa del governo russo.. Abbiamo bisogno di chiarire i prossimi passi con la banca ucraina per il pagamento della prima “tranche” di debito. Secondo noi un prezzo equop er il gas russo è di 268 dollari”. Resta da vedere come si svilupperà questo accordo perché, primo ministro ucraino Arsenij Jacenjuk accusa la Russia di voler costringere l’Ucraina al gelo nel prossimo inverno, utilizzando il gas naturale come arma. Molti osservatori però ricordano che Kiev é stata responsabile delle due “crisi del gas” precedenti.
(Fonte:Agenzie)