Maxi-tesoro sequestrato a Diabolik, capo ultras della Lazio
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Maxi-tesoro sequestrato a Diabolik, capo ultras della Lazio

Ancora guai per Fabrizio Piscitelli. La Guardia di Finanza ha messo i sigilli alla società che produceva gadget degli «Irriducibili» e provveduto alla confisca di 2,3 milioni di beni.<br><br>

Maxi-tesoro sequestrato a Diabolik, capo ultras della Lazio
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23 Luglio 2014 - 16.31


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Il gruppo di investigazione sulla criminalità organizzata del nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Roma ha sequestrato 2 milioni e 300 mila euro di beni a Fabrizio Piscitelli capo ultrà della tifoseria laziale degli irriducibili e meglio conosciuto come Diabolik. Il sequestro ha riguardato immobili, autovetture, rapporti finanziari e partecipazioni societarie ed è avvenuto dopo l’arresto di Piscitelli del 24 settembre 2013, quando il capo ultrà era finito in manette con l’accusa di essere il promotore e finanziatore di un’organizzazione che importava hashish dalla Spagna, utilizzando corrieri.

Fabrizio Piscitelli attualmente è rinchiuso nel carcere di Rebibbia e gli accertamenti della polizia tributaria della Guardia di Finanza hanno permesso di accertare una sperequazione tra i redditi mai dichiarati da Piscitelli e il patrimonio di cui aveva la disponibilità.

Tra gli interessi commerciali di Fabrizio Piscitelli, secondo quanto ricostruito dalle Fiamme Gialle, c’erano soprattutto gli introiti provenienti dalla commercializzazione dei gadget della Lazio tra cui uno dei simboli del gruppo ultras irriducibili: l’immagine di un vecchio fumetto inglese Mister Enric. Il sequestro ha riguardato una società di commercio all’ingrosso di abbigliamento, con sede a Roma, che commercializzava gadget degli irriducibili; un’associazione culturale gestita con altri personaggi della tifoseria laziale, una società editoriale, due immobili a Grottaferrata, tre autovetture oltre conti correnti bancari e postali.

La confisca dei beni è stata disposta dalla sezione misure di prevenzione del tribunale di Roma. Secondo una prima ricostruzione, Piscitelli aveva avuto rapporti nei primi anni ’90 con un personaggio della malavita romana, Michele Senese. Ma i guai per Piscitelli non finiscono qui. Infatti a breve dovrà rispondere alle accuse che lo vedono coinvolto nel processo relativo alla scalata della Lazio, ai danni del presidente Claudio Lotito.

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