La storia di Dina, la partigiana in bicicletta
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La storia di Dina, la partigiana in bicicletta

La testimonianza di Dina, la partigiana in bicicletta che percorreva oltre 200 chilometri per portare viveri ai partigiani.

La storia di Dina, la partigiana in bicicletta
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25 Aprile 2014 - 14.03


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Dina Croce è stata partigiana e staffetta.
Percorreva 105 chilometri ad andare e 105 chilometri a tornare, in bicicletta. Dalla montagna a Milano per portare cibo e messaggi ai partigiani. Per la democrazia, per l’Italia.
«Non odio il mio nemico. Sono diventata partigiana perchè amavo la vita e perchè avevo un senso di ribellione per l’esclusione dalla politica che come donna ci facevano. Pedalavo per ore, non avevo paura e non ci pensavo di poter essere catturata.»
Dina ha cercato di convincere gli italiani al soldo dei fascisti a non sparare ai partigiani, italiani come loro. In lacrime Dina racconta gli orrori della storia di una ragazzina nel 1945 «hanno violentato le ragazze, hanno bruciato tutte le case, hanno torturato le persone e poi le hanno buttate ancora vive nelle fosse con i cadaveri in putrefazione».

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