Addio alla partigiana Emma Fighetti, la 'sarta della Resistenza'
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Addio alla partigiana Emma Fighetti, la 'sarta della Resistenza'

Aveva 108 anni: la chiamavano così perché aveva trasformato il suo laboratorio di sartoria in una base clandestina dei partigiani

Emma Fighetti
Emma Fighetti
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6 Giugno 2019 - 17.21


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Se ne è andata a 108 anni Emma Fighetti, la ‘sarta della Resistenza’, chiamata così perché il suo laboratorio di sartoria era diventato una base clandestina per l’attività antifascista e antinazista. 
Emma aveva fatto scalpore nel 2016, quando all’età di 105 anni aveva ricevuto un’onoreficenza dal prefetto di Milano e aveva intonato e ballato ‘Bella Ciao’. Oggi a commemorarla è il turno del presidente dell’Anpi Provinciale Roberto Cenati: “Abbiamo appreso, con profondo dolore, della scomparsa della partigiana Emma Fighetti, che ci ha lasciato all’eta’ di 108 anni”. E Cenati, durante le esequie che si sono svolte oggi, ha sottolineato le sua “straordinarie forza e vitalita’”.
“Salutiamo la partigiana Emma Fighetti che durante la guerra non aveva esitato a rischiare la vita per contribuire alla lotta al nazifascismo per i suoi ideali di libertà giustizia e democrazia. Una storia bellissima, la sua, di coraggio e passione civile”, scrive invece la Cgil nazionale.
Di lei si ricorda il comizio che tenne dalla finestra della Casa del Popolo di Baggio, dove viveva, subito dopo la Liberazione, davanti alla popolazione del quartiere tra cui anche molte donne. Le stesse dei ‘Gruppi difesa della donna’ che con lei poi furono protagoniste di un corteo, in bicicletta: Emma avvolta da una bandiera rossa ricavata da pezzi di stoffa del suo laboratorio. Lei e le altre avevano dato rifugio ai partigiani braccati, ai renitenti alla leva dopo l’8 settembre, avevano fatto da staffetta, portando messaggi tra i componenti delle brigate. Fino all’ultimo ha cucinato per figlie e nipoti e si arrabbiava anche se non mangiavano. Nata nel 1911 a Premeno (Verbano-Cusio-Ossola), sul Lago Maggiore, Emma ma si era trasferita a Milano per seguire il marito, operaio, che aderi’ anch’egli alla Resistenza ma senza sapere dell’attività della moglie. “E così doveva essere”, amava dire la sarta partigiana.

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