Studenti in piazza contro i tagli alla scuola
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Studenti in piazza contro i tagli alla scuola

La polizia carica a Bologna dopo il lancio di pietre di fronte al Palazzo della Provincia. Scontri anche a Roma, Torino e Palermo. A Milano blitz nella sede di Google.

Studenti in piazza contro i tagli alla scuola
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15 Novembre 2013 - 12.08


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Migliaia di studenti sono scesi di nuovo in piazza per protestare contro i tagli del governo all’istruzione e per difendere il diritto allo studio dicendo no alla legge di stabilità. A due giorni dalla Giornata internazionale dello studente, 17 novembre, il mondo scolastico si mobilita al grido di “Change the way – Invertiamo la marcia!”: “Vogliono difendere l’istruzione pubblica, il libero accesso al mondo della cultura, gli investimenti per scuole e università” ha affermato Daniele Lanni, portavoce nazionale della Rete degli Studenti Medi.

Bologna – A Bologna, Roma, Torino e Palermo si sono registrate le prime situazioni di tensione. Un gruppo di studenti ha provato ad entrare nella sede della Provincia di Bologna, tirando calci al portone chiuso, e dopo un prima carica della polizia in assetto antisommossa, senza alcun contatto, ci sono stati due corpo a corpo lungo via Zamboni. Nessuno è rimasto ferito. Dopo la protesta davanti alla Provincia c’è stato anche il lancio, verso le forze dell’ordine, di alcune pietre prelevate da un cantiere.

“Stabilità per pochi, precarietà per tutti”, urlano gli studenti. “Pretendiamo che nella manovra – dichiara Federico Del Giudice, portavoce nazionale della Rete della Conoscenza – si ragioni prima dei diritti delle persone e poi dei vincoli di bilancio imposti dall’UE”.

Roma – Nella Capitale 80 studenti hanno provato a rompere il cordone delle forze dell’ordine per raggiungere Montecitorio. Ma è stata loro sbarrata la strada. Anche in questo caso si è registrato qualche momento di tensione. Il corteo degli studenti ha sfilato in via dei Fori Imperiali. “Siamo diretti al Senato”, dicono gli studenti. Numerosi i fumogeni accesi lungo il percorso. Scuola: studenti a polizia, Gli studenti ancora fermi nei pressi del Senato chiedono di poter raggiungere Palazzo Madama, sigillato da blindati e poliziotti. “Spostatevi, fateci passare”, dicono gli studenti che urlano anche “corteo, corteo”. Il resto dei manifestanti sta raggiungendo la testa del corteo ormai fermo da una decina di minuti.

Questa mattina poi anche un [url”blitz al Miur”]http://www.globalist.it/Secure/Detail_News_Display?ID=51315&typeb=0[/url], a Roma, a viale Trastevere. L’iniziativa al ministero dell’Istruzione, hanno spiegato l’Udu e la Rete, è stata fatta “per consegnare al ministro Maria Chiara Carrozza una lettera con le 10 domande per invertire appunto la marcia su scuola e università”, ha Lanni. “Oggi abbiamo iniziato la giornata portando una lettera al ministro in cui le poniamo 10 domande. Sono le 10 domande degli studenti, sul diritto allo studio, sul futuro della nostra generazione, su come deve essere la scuola e l’università del futuro”.

Gianluca Scuccimarra, coordinatore nazionale dell’Unione degli universitari, ha aggiunto che “oggi saremo in piazza in tutta Italia, insieme ai lavoratori, contro la legge di stabilità e per il diritto allo studio. Da troppo tempo aspettiamo risposte concrete. Vogliamo investimenti, vogliamo un’inversione di marcia”.

Torino – Tensioni anche a Torino. All’altezza di uno dei corsi centrali, un gruppo di manifestanti ha tentato di forzare un cordone posto a difesa di una filiale dell’Unicredit. La polizia ha risposto allontanandoli con gli scudi e brandendo i manganelli. La situazione è tesa. Brandendo cartelli con l’immagine di Enrico Letta, lanciano slogan contro le politiche governative sull’istruzione.

Il corto nel capoluogo piemontese si è concluso in piazza Castello. Qualche momento di tensione quando gli studenti hanno tentato nuovamente di forzare il cordone delle forze dell’ordine per dirigersi versa la sede della Provincia. I manifestanti hanno poi lanciato alcune uova all’altezza della sede del Miur in corso Vittorio Emanuele, colpendo alcune camionette della polizia, e si sono poi diretti di nuovo verso il centro dove il corteo si è chiuso senza incidenti con un’assemblea.

Palermo – Tafferugli si sono registrati anche a Palermo davanti alla sede della presidenza della Regione Sicilia. In migliaia in corteo per le strade del centro. Quando la manifestazione è arrivata in piazza Indipendenza, davanti alla Regione, alcuni dimostranti sono stati fermati per essere identificati.

Milano – Nel capoluogo lombardo, invece, un gruppo di studenti e militanti del centro sociale il Cantiere sono entrati nella sede milanese di Google. Entrati nell’atrio del palazzo di corso Europa che ospita gli uffici del colosso di Mountain View, i ragazzi hanno imbrattato con vernice spray – con le ormai consuete “V” del personaggio del fumetto e del film “V per vendetta” – le pareti dell’ingresso, tappezzato di cartelli che con vari slogan accusano Google di lucrare sulla privacy degli utenti del web. Il gruppo si era staccato poco prima dal corteo studentesco che, andato via via ingrandendosi, sta marciando per Milano per protestare contro la crisi economica.

Genova – Per ribadire il no “alle politiche di austerità” un migliaio di studenti sono scesi in piazza anche a Genova. Partito dal porto antico, il corteo era aperto dallo striscione “Non abbelliremo la vostra crisi”. La manifestazione ha attraversato il centro e si è conclusa davanti a Palazzo Tursi. Passando in piazza de Ferrari, gli studenti hanno poi voluto esprimere solidarietà ai dipendenti dell’Amt, in presidio permanente contro il piano di privatizzazione dell’azienda.

Ferrero (Rc): pieno sostegno agli studenti – “Il nostro pieno sostegno alla manifestazione nazionale degli studenti, oggi, in tutta Italia, in occasione della Giornata Internazionale per il Diritto allo Studio, siamo a fianco di una generazione a cui si vuole negare la speranza”. Queste le parole di Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista. “Gli studenti e i giovani – ha aggiunto – sono stati messi costantemente sotto il tiro”.



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