Valle del Dittaino: come un outlet uccide una meraviglia
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Valle del Dittaino: come un outlet uccide una meraviglia

La Valle con alle spalle la piana verde di Catania e l'Etna, e davanti l'ombelico dell'Isola, Enna e poi Caltanissetta da sempre ha voluto dire grano e pane.

Valle del Dittaino: come un outlet uccide una meraviglia
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Onofrio Dispenza Modifica articolo

25 Agosto 2013 - 12.17


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di Onofrio Dispenza

Un’amica del nord Europa, grande appassionata di sci di fondo, dopo un lungo viaggio in Sicilia mi disse che il luogo che più di ogni altro le aveva tolto il respiro era questo. L’autostrada é una lama che taglia in due, nel ventre, la parte più dura dell’isola, Da Catania a Palermo, con l’Etna che ti lasci alle spalle, e che sembra un grande nonno, seduto a gambe divaricate a guardare dall’alto in basso una nidiata di nipotini. E i nipotini sono questi monti dolci e arsi color della terra appena vangata e rivoltata, pronta a nuovi semi. E dove non é passata la vanga, quel che resta del grano mietuto, la parte bassa delle spighe, tagliente come lamette. Da piccoli, quando si andava in campagna, i grandi avveritivano:”Non andare nella “ristuccia”, ti farai stare come un Cristo!”.Cristo insanguinato al torace, noi alle gambe, tagliuzzate, appunto, dalla “ristuccia”. L’ora é quella del tramonto e capisco lo stordimento della mia amica. Terra rivoltata color della terra e “ristuccia” a destra e a sinistra, per un tempo interminabile.

Terre che raccontano la Storia, il senso del lavoro, il valore del pane; terre che sono il ricordo vivente di lotte che vedevano da una parte uomini che avevano l’obbligo di lavorare per un pugno di grano, e altri uomini che della terra e del grano mietuto facevano granai di potere.

Gli uomini che mietevano, da queste parti cantavano:”La falange noi siam dei mietitori/ e falciamo le messi a lor signori/ I nostri figlioletti non han pane e, chi sa, forse moriran domani invidiando il pranzo del vostro cane…”.
La Valle del Dittaino, con alle spalle la piana verde di Catania e l’Etna, e davanti l’ombelico dell’Isola, Enna e poi Caltanissetta, per tanto tempo, da sempre han voluto dire grano e pane. Pane buono, che senza perdere niente della tradizione, qui han voluto produrre a livello industriale, per il mercato del Nord, per provare a creare lavoro in una terra dove il lavoro fa penare come l’acqua che scarseggia.

Il sole é ancora più basso e sento lo stesso dolce e forte turbamento della mia amica abituata alle montagne innevate. Proverei a chiamarla, a dirle che aveva ragione. Penso a questo quando in lontananza vedo delle luci, non capisco. Il sole non é perché é sceso oltre le sagome dei monti color della terra, e ad Ovest, come sempre. Mi avvicino velocemente perché l’autostrada é deserta, e all’improvviso mi compare dinnanzi una grande scritta luminosa sopra il tetto di un enorme fabbricato di cemento e vetrate:”Gucci”, Un outlet. Un outlet nella valle del Dittaino, quella del grano, del pane, del lavoro e delle lotte contadine. Sotto la grande scritta, un posteggio pieno d’auto. Accelero fino a quando non scompare dallo specchietto retrovisore.

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