In Francia l'omofobia sta diventando assassina
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In Francia l'omofobia sta diventando assassina

Una forte denuncia di Pierre Bergè, storico compagno di Yves-Saint Laurent: il ragazzo ucciso dai fascisti vittima del nuovo clima di intolleranza.

In Francia l'omofobia sta diventando assassina
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6 Giugno 2013 - 15.29


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Polemiche in Francia per una serie di tweet di Pierre Bergè – miliardario e storico compagno di vita di Yves-Saint Laurent, nonché membro del consiglio di sorveglianza del quotidiano Le Monde – che traccia un collegamento tra l’uccisione di Clement Meric, il giovane militante di sinistra ucciso ieri nel cuore di Parigi dagli skinheads, e il movimento di protesta contro la legge sulle nozze gay.

«Sono quelli incoscienti della Manifpourtous (il vasto movimento contro le nozze gay, che in questi ultimi mesi ha riempito le piazze di Francia, ndr) che hanno preparato il terreno. Associandosi con l’estrema destra, le hanno permesso di esistere», scrive Pierre Bergè in un tweet pubblicato ieri sera.

Poi, in un altro, l’affondo contro Frigide Barjot, leader del movimento: «L’immonda Barjot – continua Bergè – aveva promesso il sangue, ecco che viene a macchiare la democrazia e la Repubblica. Si rendono conto quelli della Manifpourtous?». Accuse pesanti, che hanno suscitato un mare di proteste sul web e l’immediata reazione della diretta interessata, che intende denunciare Bergè per diffamazione.

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Ma lo storico compagno di Yves Saint-Laurent, 82 anni, non sembra volersi arrendere alla critiche. «Nonostante tutti coloro che mi insultano, ribadisco che la “Manifpourtous” ha accettato nei suoi ranghi questi fascisti che hanno ucciso Clement. Devono riflettere».

Ma in Francia sono in molti a considerare l’uscita di Bergè una «strumentalizzazione indegna», «fuori luogo» e «irrispettosa» di questa triste morte.

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