Berlusconi: non tornerò a fare il premier
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Berlusconi: non tornerò a fare il premier

Il cavaliere l'ha detto ai microfoni della Fox, ma sul tavolo del nuovo governo c'è già il suo programma dettagliato. Poi alla domanda dul bunga bunga dice: tutto falso.

Berlusconi: non tornerò a fare il premier
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27 Aprile 2013 - 11.41


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Silvio Berlusconi non vuole tornare ad essere premier, lo ha detto in un’intervista trasmessa dalla Fox News e rilasciata a Dallas, giovedì, in occasione della cerimonia di inaugurazione della biblioteca-museo dedicata a George W. Bush.

Ma il cavaliere ha comunque sottolineato l’importanza del suo programma, utile a rilanciare l’economia italiana, già sul tavolo del futuro governo. «Dopo che avevo deciso di lasciare la politica, sono stato chiamato a dare suggerimenti e proposte per un programma per rilanciare l’economia – ha detto Berlusconi – e ora, con questo nuovo governo che viene formato anche con la sinistra, questo programma è sul tavolo e dovremmo tentare di usarlo, con urgenza».

Quando l’intervistatore gli ha chiesto se vorrebbe mai essere di nuovo primo ministro, ha risposto un seccp «No, no, sono stato premier per nove anni e quando non lo sono stato ero il leader dell’opposizione».

Il leader del Popolo della Libertà non è entrato in merito alla sua ricetta, ma ha affermato che in Italia «purtroppo abbiamo avuto un governo di tecnocrati fortemente influenzati dall’Europa e l’austerity può dare risultati se c’è una politica di crescita, ma può essere assolutamente negativa, se la si applica ad una economia che è in recessione».

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Berlusconi ha poi criticato, nel corso dell’intervista, il fatto che «in Europa, e specialmente in Italia, la televisione fa spettacolo politico, con un politico di un partito da una parte e uno di un altro partito dall’altra che discutono tra loro. Il risultato è un’immagine terribile».

All’intervistatore che gli ha chiesto della “esplosiva” questione del Bunga Bunga, ha risposto che sono «tutte accuse false» costruite da una parte politicizzata della magistratura e «in Italia tutti lo sanno, altrimenti non avrei ricevuto tutti questi voti».

L’ex premier ha ricordato di aver subito da anni una continua «aggressione giudiziaria» e di essere stato chiamato in 2.700 udienze, « ho i miei legali. Ho speso oltre 500 milioni di dollari in avvocati e consulenze, ho passato con loro praticamente tutti i miei fine settimana». All’origine, ha detto, c’è «una parte della sinistra, dell’estrema sinistra – che cerca di – farmi fuori per via giudiziaria. Ma senza riuscirvi».

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