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Rubano l'auto a Mesina, i ladri si scusano

Evidentemente intimoriti dal nome dell'ex primula rossa del banditismo sardo, i malviventi lo chiamano per scusarsi. Mesina fece da mediatore per il sequestro di Farouk Kassam.

Rubano l'auto a Mesina, i ladri si scusano

redazione Modifica articolo

26 Marzo 2013 - 20.23


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Il fuoristrada col quale Graziano Mesina, ex primula rossa del banditismo sardo, girava per la Barbagia accompagnando anche escursionisti sul Supramonte di Orgosolo è stato rubato e incendiato domenica sera.

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Subito sono arrivate le scuse: «Scusaci, abbiamo sbagliato, non sapevamo che l’auto era la tua». Con questa breve telefonata fatta il giorno dopo il furto, i malviventi a Mesina, che evidentemente incute ancora timore.

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Il Porsche Cayenne di seconda mano, intestato alla sorella, e che veniva guidato da suo nipote, è stato trovato distrutto in una cava di Siniscola. Sul fatto indagano le forze dell’ordine: impossibile ancora dire se si sia trattato di uno sgarbo nei confronti di Grazianeddu oppure di un banale furto d’auto come tanti ne avvengono la notte nell’isola.

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L’auto era nella disponibilità della famiglia di Mesina, che non ha la patente, e l’altra sera il mezzo sarebbe stato a Villagrande, un centro Ogliastrino dove potrebbe avere attirato l’attenzione di qualche balordo locale: auto vista e rubata.

Ma poco dopo, forse anche in seguito al controllo dei documenti a bordo, i malviventi si sarebbero accorti di chi apparteneva decidendo quindi di disfarsene, prima provando a nasconderla in una delle vasche per la fabbricazione della calce e poi incendiandola.

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