Conclave, Ruini e Sodano lavorano per Scola
Top

Conclave, Ruini e Sodano lavorano per Scola

Ma durante le prossime congregazioni generali potrebbe aprirsi il processo alla Curia romana. Il cardinale Sandri punta alla Segreteria di Stato, forse conclave sarà lungo

Conclave, Ruini e Sodano lavorano per Scola
Preroll

Desk Modifica articolo

3 Marzo 2013 - 10.10


ATF
di Francesco Peloso

Ora è ufficiale: le riunioni dei cardinali, le cosiddette congregazioni generali, prendono il via lunedì mattina intorno alle 9,30. La prima seduta durerà fino alle 12,30, quindi ci sarà una pausa e già nel pomeriggio i porporati si vedranno una seconda volta. In questa fase parteciperanno tutti alla discussione, cioè gli ‘elettori’ con meno di 80 anni, e gli ultraottantenni che resteranno invece fuori dalla Sistina. Fra le prime incombenze che dovranno essere assolte c’è quella dell’ordine dei lavori e quindi anche degli argomenti che, nel corso della settimana, verranno affrontati. Se tutto fila liscio, lunedì 11 potrebbe iniziare il conclave ma per ora questo non è che un’ipotesi. Perché in effetti molto dipenderà dall’andamento del dibattito.

Se nel 2005, infatti, quando venne eletto Ratzinger, ci furono diverse comunicazioni sui temi generali della vita della Chiesa – in particolare si parlò si ecumenismo, rapporti con gli Stati, Islam – in questa occasione fra i problemi al centro dell’attenzione ci saranno anche la questione della riforma della Curia, degli scandali sessuali, il nodo delle finanze vaticane e il groviglio di vatileaks con tanto di lotte interne ai sacri palazzi. Fra le altre questioni affrontate potrebbero rientrare anche l’anno della fede promosso da Benedetto XVI, i rapporti fra le chiese cristiane e anche la sfida posta dalla secolarizzazione e dalla crisi economica. Nelle congregazioni generali si parlerà quasi certamente di anche problemi come il ruolo dei laici e delle donne, temi legati alla crisi generale attraversata dalla Chiesa.

Se questo è il quadro, bisognerà vedere poi quali cardinali verranno chiamati a riferire davanti al sacro collegio sui singoli argomenti. Su questo fronte fra i candidati di punta, nello specifico sui temi finanziari, ci sono Giuseppe Versaldi, bertoniano doc, presidente della Prefettura degli Affari economici della Santa Sede, e Domenico Calcagno, anch’egli fedele al Segretario di Stato, a capo dell’Apsa (Amministrazione patrimonio sede apostolica), l’altro dicastero economico della Santa Sede. Lo stesso Bertone del resto potrebbe intervenire sui temi scottanti della fuga di documenti dal Palazzo apostolico e in merito alla cosiddetta crisi di governance.

In questo caso sarà interessante vedere se alla fine la Curia farà quadrato o se la spaccatura fra Bertone e il decano del Collegio, il cardinale Angelo Sodano di 85 anni, si ripeterà anche in questa occasione. Di certo i cardinali americani hanno già fatto sapere che chiederanno conto di quanto è avvenuto negli ultimi anni, altri insistono sul fatto che il conclave sarà lungo perché molti sono i nodi da sciogliere. Karl Lehmann, ex presidente della conferenza episcopale tedesca, ha spiegato: “non sono un indovino, ma non credo che il prossimo conclave sarà tanto breve come fu quello del 2005”.

Secondo l’anziano ed esperto cardinale cileno Francisco Javier Errázuriz, “è impossibile che il prossimo conclave sia breve come l’ultimo anche perché non c’è alcun candidato che può dirsi particolarmente favorito per essere nominato come successore”. Obiettivo di buna parte dei cardinali di Curia è invece quello di chiudere la partita quanto prima. Per cercare di orientare la scelta finale evitando sorprese e stravolgimenti.

E’ in questa situazione che proseguono le manovre e gli incontri fra i porporati per cercare di sciogliere in anticipo qualche nodo. Un cardinale di rango come Camillo Ruini pur non entrando in conclave perché ha superato gli 80 anni, si sta muovendo come di consueto con grande discrezione e con l’attitudine del king maker. Ruini tesse la tela in prima battuta per l’elezione di Angelo Scola, arcivescovo di Milano, che potrebbe avere il sostegno anche di Sodano e di molti italiani. In questo caso una soluzione accreditata vedrebbe alla poltrona della Segreteria di Stato Leonardo Sandri, italo-argentino, di scuola diplomatica, oggi al dicastero delle chiese orientali, assai conservatore e vicino a Sodano.

Altra soluzione per il posto di ‘primo ministro’ è quella del cardinale Mauro Piacenza, anch’egli dell’ala tradizionalista, oggi alla guida del ‘ministero’ del clero. In tal modo gli italiani provano a far pesare la loro forza numerica che in parte poggia anche su un discreto pacchetto di voti curiali. Intanto i latinoamericani provano a fare squadra e hanno già organizzato incontri romani durante le quali hanno discusso le possibili strategie. I brasiliani sono in pole postion per il papato: Odilo Sherer di San Paolo e anche il brasiliano di Curia, nominato non molto tempo fa, Joao Braz de Aviz, salesiano, moderato ma non precluso all’ala liberal, sul quale potrebbero confluire i voti dei bertoniani e di altri.

E tuttavia c’è un altro dato che peserà di certo in questo conclave: è il fattore economico. Il Vaticano è in ‘rosso’, i debiti cominciano a diventare consistenti, per altro la forte crisi mondiale ha indebolito ulteriormente le casse vaticane messe a dura prova pure dai controlli internazionali sulla trasparenza finanziaria. E allora le chiese di Stati Uniti e Germania, cioè le principali finanziatrici della Santa Sede, si apprestano a far sentire la propria voce. Anche attraverso la potente organizzazione dei Cavalieri di Colombo il cui capo, Carl Anderson, non a caso è nel board dello Ior insieme al tedesco Roland Shmitz mentre tedesco è anche da pochi giorni il presidente dell’Istituto, Ernest Von Freyberg.

Native

Articoli correlati