A Palermo, pizzo sui matrimoni. Orlando mette fine all’affaire
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A Palermo, pizzo sui matrimoni. Orlando mette fine all’affaire

Un esposto in Procura del sindaco interrompe il racket di un presunto fotografo ufficiale che, con alcuni complici, controllava tutte le voci di spesa delle nozze.

A Palermo, pizzo sui matrimoni. Orlando mette fine all’affaire
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2 Marzo 2013 - 15.36


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Sapevamo de racket sul ”caro estinto” e delle guerre per banda che si scatenano attorno ai funerali, quando le mani sulla città sono quelle della mafia, non avremmo mai pensato si potesse applicare il ”pizzo” sui matrimoni. E invece, è accaduto, a Palermo e a presentare un esposto in Procura è stato il sindaco, Leoluca Orlando, che proprio ieri, con un primo matrimonio, ha inaugurato una nuova stagione, in una sede diversa da quella incriminata. Cosa accadeva nella vecchia sede di Villa Trabia, parco del Comune al centro della città, a due passi dallo splendido viale della Libertà?

Un sedicente fotografo, in “società” con alcuni impiegati del Comune addetti alla sede, imponeva agli sposi i suoi servizi, “vietava” la presenza di altri fotografi il quali era stato dato l’incarico e si offriva come mediatore per molte altre voci della spesa per il matrimonio: dai fiori alle sedie, arrivando ad offrire l’organizzazione di un piccolo rinfresco sotto gli alberi, nella bella stagione. Evento, questo, assolutamente vietato dal regolamento del Comune.

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Come dicevamo,Orlando era arrivato ieri, a sorpresa, a celebrare il primo matrimonio civile nella nuova sede della Fonderia Reale alla Cala. Un regalo inatteso per la giovane coppia, Eva e Antonino, primi sposi a non dover sottostare a quella sorta di “pizzo” chiesto a quanti fino ad ora avevano scelto il rito civile a Villa Trabia.

Dopo l’esposto di Orlando, il procuratore aggiunto Leonardo Agueci ha aperto un fascicolo che, al momento, non vede indagati.
Tanti gli episodi segnalati dal sindaco dopo che molte coppie di sposi avevano presentato le loro rimostranze per essere state costrette, anche con “maniere brusche”, a subire i servizi del “fotografo ufficiale”. Arrivava a chiedere fino a 300 euro per l’album fotografico e altri servizi.

L’uomo non è un dipendente comunale, ma la sua presenza fissa non poteva non avere il consenso e la complicità (remunerata) di dipendenti comunali impiegati a Villa Trabia. Nelle scorse settimane sul portone dell’edificio riservato ai matrimoni era stato affisso un cartello che avvertiva: le nozze sono gratuite, non é consentita alcuna attività extra.

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La denuncia del sindaco Orlando, il nuovo regime e la nuova sede, hanno posto fine ad un giro d’affari, quello del “fotografo” e dei suoi complici, piuttosto ghiotto. L’anno scorso,infatti, sono più di 600 le nozze civili ospitate a Villa Trabia, così gli anni precedenti.
La giunta Orlando ha cancellato la disposizione dell’ex sindaco Cammarata che, per rimpinguare le casse del Comune, aveva definito un tariffario per le nozze civili: 250 euro per un giorno infrasettimanale, 500 euro il sabato pomeriggio. Da ieri, matrimoni cilivi gratis e senza l’ombra lunga del”pizzo”.

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