I giornalisti non tirano più. Politicamente parlando. Neppure i volti noti della televisione. Lontani i tempi delle euro-elezioni in cui Lilli Gruber prese più preferenze di Silvio Berlusconi e finì a Starsburgo con Michele Santoro. Di passaggio ovviamente, prima del ritorno anticipato all’amato teleschermo. Nel Lazio molti concorrenti di forse minor fama ma di insistita presenza video sia nazionale sia locale. Dovranno tornare nelle loro redazioni abbandonando il sogno di un seggio alla Pisana diversi nomi noti.
Primo fra tutti Sandro Ruotolo, il fedele scudiero di Michele Santoro in tutte le sue peregrinazioni televisive da Rai a Mediaset e ritorno, e l’ultimo abbandono sino all’attuale “Servizio pubblico”. Innocente il povero Ruotolo che ha creduto che la politica d’assalto un po’ confusionaria ma appassionata proposta da Ingroia potesse funzionare in politica come con Santoro in Tv.
La stessa trappola in cui è caduto il valoroso inchiestista di RaiNews Maurizio Torrealta, candidato a Napoli con gli “arancioni” di DeMagistris per un seggio in Parlamento con Ingroia.
Ma abbiamo deciso di occuparci del Lazio anche in vista delle prossime candidature per il sindaco di Roma. Sul fronte politico opposto subisce la stessa sorte l’ex volto da “pastonista” politico del Tg1 ed ex parlamentare irpino dalle fantasiose alleanza, ma sempre a destra, Francesco Pionati, che con la sua Alleanza di Centro incassa soltanto cento voti e un difficile rientro in Rai.
Altro giornalista deluso e castigato, il volto certamente originale del Tg3 Lazio Fidel Banga Bauna, candidato con il leader de La Destra. Insomma, la televisione ha memoria effimera e non sembra garantire più i consensi facili del “io quello/a lo/a conosco”. Ammonimento per il dopo Alemanno, se sarà, a sindaco di Roma.
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