Taranto, aumento enorme dei tumori
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Taranto, aumento enorme dei tumori

L'eccesso di tumori femminili passa dal 24 al 100%. Ecco i dati spaventosi dal dossier del progetto Sentieri che mette sotto accusa l'Ilva. Balduzzi: piano di prevenzione mirato.

Taranto, aumento enorme dei tumori
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22 Ottobre 2012 - 13.54


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Fa davvero paura il dato sui tumori femminili nell’area dell’Ilva a Taranto, contenuto nell’aggiornamento del progetto “Sentieri” riferito al periodo 2003-2009: i casi di cancro nelle donne passano da +24% (rispetto al resto della provincia) del periodo 1998-2002, al +100%, ovvero quattro volte tanto, rispetto al periodo successivo, fino appunto al 2009. In generale la mortalità nell’area di Taranto continua ad aumentare: nel periodo 2003-2009 è dell’11% superiore rispetto alle aspettative di morte dei cittadini residenti nella provincia. Nel periodo precedente era del 10%.

Nello specifico, nelle donne residenti nei comuni di Taranto e Satte, a confronto con il resto della provincia, c’è un incremento dei tumori al fegato (+75%), linfoma non Hodgkin (+43%), corpo utero superiore (+80%), polmoni (+48%), tumori allo stomaco (+100%), tumore alla mammella (+24%). Negli uomini, rispetto al resto della provincia, l’aumento di tutti i tumori è del 30% (+50% per il tumore maligno del polmone), con un picco di più 100% per il mesotelioma e per i tumori maligni del rene e delle altre vie urinarie (esclusa la vescica).

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Moltissimi i casi di tumore al polmone e soprattutto alla pleura: l’eccesso di tumori al polmone è del 20%, mentre per il tumore alla pleura sono addirittura del 167% negli uomini e del 103% nelle donne. Più alta della media anche la mortalità per malattie respiratorie: tra gli uomini +11%, tra le donne +5%, mentre l’incidenza per malattie respiratorie acute fa registrare un +37% nelle donne e +14% negli uomini. Per i bambini i dati del progetto “Sentieri” mostrano incrementi significativi di mortalità per tutte le cause nel primo anno di vita.

Analizzando i dati più in generale, a Taranto è aumentata del 14% la mortalità negli uomini e dell’8% la mortalità nelle donne per tutte le cause. Nello specifico per gli uomini il rapporto registra un incremento del 14% per morte causata da tutti i tumori; +14% per le malattie circolatorie, +17% per quelle respiratorie, +33% per i tumori polmonari, +419% per i mesoteliomi pleurici, +37% per le malattie polmonari croniche. Per le donne: +13% per morte causata da tutti i tumori, +4% per le malattie circolatorie, +30% per i tumori polmonari, +211% per il mesotelioma pleurico.

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Il dossier mette sotto accusa l’Ilva senza mezzi termini: «Lo stabilimento siderurgico, in particolare gli impianti altoforno, cokeria e agglomerazione (sotto sequestro dal 26 luglio, ndr) – si legge -, è il maggior emettitore nell’area per oltre il 99% del totale ed è quindi il potenziale responsabile degli effetti sanitari correlati al benzopirene».

E gli studi epidemiologici indicano un nesso causale con le esposizioni ambientali sia nell’area di Taranto e Statte, sia nei quartieri più vicini all’area industriale dell’Ilva. Sotto accusa il benzopirene, un idrocarburo policiclico aromatico classificato come cancerogeno certo, diffuso in particolare nel quartiere Tamburi, il più vicino all’industria siderurgica. A Taranto si registra la concentrazione media annuale più alta di benzopirene tra le aree urbane italiane. Altri inquinanti emessi dallo stabilimento sono le diossine: le principali sorgenti di emissioni di diossine sono i camini, motivo per cui tali contaminanti raggiungono aree più lontane. Il pericolo è rappresentato dalle diossine che si depositano nel suolo e possono entrare nella catena alimentare.

Si legge ancora nel dossier: «Dai dati presentati emerge con chiarezza uno stato di compromissione della salute della popolazione residente a Taranto». Questo quadro viene ritenuto «coerente» con quanto emerso dai precedenti studi su mortalità e morbosità. In particolare, «i residenti nei quartieri Tamburi, Borgo, Paolo VI e nel comune di Statte mostrano una mortalità e una morbosità più elevato rispetto alla popolazione di riferimento in particolare per le malattie per le quali le esposizioni ambientali presenti possono costituire specifici fattori di rischio».

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«La situazione a Taranto è indubbiamente complessa – ha detto Balduzzi -. Credo sia necessario uno sforzo, anche da parte della sanità pubblica per un monitoraggio sanitario costante e un piano di prevenzione nei confronti dei lavoratori, dei bambini, di tutti, con iniziative mirate». «I dati sono allarmanti – ha aggiunto l’assessore pugliese alla Sanità, Ettore Attolini -. Bisogna aumentare i livelli di tutela della salute, i livelli di presa in carico per l’aspetto sanitario, e migliorare la compatibilità della struttura, azzerando i rischi e per il futuro occorre fare un’operazione di monitoraggio e di prevenzione».

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