Ai terremotati diamo i soldi della parata militare
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Ai terremotati diamo i soldi della parata militare

Associazioni, pacifisti, non violenti chiedono al Presidente della Repubblica di rinunciare alla parata dei Fori imperiali. Inutilmente. [Giuliana Sgrena]

Ai terremotati diamo i soldi della parata militare
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29 Maggio 2012 - 15.40


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Avevo scritto questo mio commento prima della nuova scossa di terremoto in Emilia. Oggi mi sembra più attuale e mi sembra giusto fare mia la proposta di sospendere la parata del 2 giugno e di destinare quei denari a coloro che sono rimasti senza casa e senza lavoro. (g. sgr) di Giuliana Sgrena

Il 2 giugno è la festa della Repubblica e non si capisce perché debba essere festeggiata con una parata militare, con una sfilata di costosi armamenti, mentre la nostra costituzione, all’art. 11, ripudia la guerra. Sarebbe dunque auspicabile una festa che esibisca il modo di costruire la pace e la convivenza invece della guerra.

Quest’anno la parata militare sta suscitando molta più opposizione, rispetto al passato, da parte di associazioni pacifiste, religiose, politici, etc.
All’inopportunità di una prova di forza muscolare ai Fori imperiali, si aggiunge il fatto che, in tempo di crisi che impone tagli drastici non solo alle spese superflue ma anche a quelle essenziali, sarebbe di buon gusto evitare una spesa per una parata molto discutibile.

Lo scorso anno è costata 4,4 milioni di euro (ma secondo Sbilanciamoci! la spesa sarebbe stata di 10 milioni di euro), quest’anno, si dice, si prevede una parata low cost, comunque i costi preventivi si aggirano sui 3 milioni di euro, anche se saranno ridotti uomini e mezzi, cavalli (gli unici che non danno fastidio) e bande. Ma né il presidente della Repubblica né il ministero della difesa (che senza rispettare le regole della democrazia è stato affidato proprio a un militare) vogliono rinunciare alla parata.

“Insistere nel voler festeggiare la Festa della Repubblica con una costosa e anacronistica parata militare nel pieno di una delle crisi economiche più gravi che sta attraversando il nostro paese è una scelta profondamente sbagliata: uno schiaffo a chi perde il posto di lavoro e non arriva alla terza settimana del mese”, sostiene Giulio Marcon, portavoce della Campagna Sbilanciamoci!

Per questo “Invitiamo il Capo dello Stato, in qualità di Capo supremo delle Forze Armate, ad un ripensamento e ad annullare la parata prevista per il prossimo 2 giugno – ha aggiunto Marcon – destinando i soldi risparmiati al Servizio civile internazionale, che proprio per mancanza di fondi rischia di morire”.

Non solo Sbilanciamoci! ma anche il Movimento non violento, Pax Christi, la Campagna “Tagliamo le ali alle armi”, Rete italiana disarmo e molte altre associazioni si oppongono alla parata e vorrebbero che quei soldi fossero destinati a opere molto più meritevoli.

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