Alitalia, l'Antitrust dice basta a monopolio sulla Linate Fiumicino
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Alitalia, l'Antitrust dice basta a monopolio sulla Linate Fiumicino

Per il garante l'Alta velocità ferroviaria non basta: le tariffe sono ancora troppo alte. Per parlare di concorrenza reale occorre dunque un altro vettore aereo.

Alitalia, l'Antitrust dice basta a monopolio sulla Linate Fiumicino
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17 Aprile 2012 - 15.49


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Tre mesi di tempo ad Alitalia per mettere fine al monopolio sulla tratta Linate-Fiumicino. L’ultimatum (annunciato), arriva dall’Antitrust, che da tempo si occupava dell’anomalia sulla rotta tra la capitale e il capoluogo lombardo, nata con la fusione tra le due compagnie aeree. “La concentrazione Alitalia-AirOne ha creato nel 2008 una situazione di monopolio sulla rotta Linate-Fiumicino che ancora persiste e che dovrà essere rimossa entro il 28 ottobre prossimo”, si legge nel comunicato.


Da novembre in azione

All’epoca dell’acquisizione di Airone da parte dell’ex compagnia di bandiera, il governo Berlusconi aveva varato un provvedimento ad hoc che sospendeva di fatto i poteri dell’Authority. La sospensione è durata solo fine a fine novembre, momento in cui l’Agcom ha avviato l’istruttoria conclusasi oggi.


Non c’è nessun altro

Dall’istruttoria è emerso che sulla rotta in questione Alitalia-Cai non subisce “alcuna pressione concorrenziale da parte di altri vettori aerei, in ragione dell’impossibilità ad ottenere slot su Linate”. Un’impossibilità, secondo l’Antitrust, “imputabile alle specificità regolamentari e amministrative dello scalo”.

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Il treno non basta: i prezzi restano alti

In assenza di concorrenti “in cielo”, Alitalia-Cai ha sempre sostenuto che l’istituzione della linea ferroviaria ad Alta velocità sulla tratta Roma Milano costituisse un’alternativa tale, per i viaggiatori, da fare cadere l’ipotesi di monopolio. Secondo l’Antitrust, però, “il servizio di trasporto ferroviario ad alta velocità che, dalla fine del 2009, collega Roma e Milano in meno di tre ore, pur avendo costituito una novità di assoluto rilievo, non risulta ancora idoneo a disciplinare sufficientemente i comportamenti di Alitalia-Cai, né in termini di spostamento di una parte sostanziale della domanda dal servizio di trasporto aereo a quello ferroviario, né di effettiva riduzione del prezzo tale da produrre benefici per il passeggero”.
Insomma, poiché l’alternativa non ha provocato nessun abbassamento delle tariffe né altri tipi di vantaggio per i viaggiatori, il monopolio è tuttora esistente.


Gli orari cruciali: mattino e sera

“Lo spostamento della domanda dall’aereo verso il trasporto ferroviario ad alta velocità risulta”, rileva l’autorità, “decisamente più contenuto nelle fasce orarie più remunerative del mattino e della sera, che consentono viaggi andata e ritorno nella medesima giornata”. “Per i passeggeri che tendono a privilegiare queste fasce orarie, il treno appare ancora oggi presentare un grado contenuto di sostituibili con l’aereo e, pertanto, essere solo parzialmente in grado di disciplinare il potere di mercato di Alitalia-CAI”.
Per parlare di concorrenza reale occorre dunque un altro vettore aereo in grado di contendere ad Alitalia-Cai i passeggeri che utilizzano i voli della prima mattinata e della tarda serata, e di garantire così “un’offerta adeguata nelle fasce orarie a più alta domanda”.

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Bene i low cost sulle altre rotte

Tra le altre cose, nella sua analisi l’Antitrust rileva che su altre rotte come quella da/per Milano verso Bari, Brindisi, Napoli, Palermo e Lamezia Terme, la posizione di Alitalia-Cai ha risentito non solo della concorrenza effettuata dai vettori che servivano le rotte in questione da Linate, ma anche di quella esercitata dagli operatori attivi da/per Malpensa. Questo grazie alla presenza di vettori low cost come EasyJet, Meridiana e Windjet. Sarà per questo che che Alitalia ha acquistato la scorsa settimana WindJet?

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