Una pioggia di multe sulle compagnie telefoniche
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Una pioggia di multe sulle compagnie telefoniche

Poca trasparenza nelle procedure commerciali. Alcune compagnie telefoniche usavano i dati dei propri clienti in modo scorretto. L'Agcom dice stop e multa.

Una pioggia di multe sulle compagnie telefoniche
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redazione Modifica articolo

26 Marzo 2012 - 18.18


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Troppo tempo per passare da un gestore all’altro, conservando il proprio numero telefonico. Procedure rallentate apposta per fini commerciali e promozionali considerate scorrette e lesive dei diritti del consumatore. Sono poco trasparenti le procedure degli operatori telefonici. Ecco perché l’Agcom ha deciso di far cadere una pioggia di multe su alcune compagnie telefoniche.

L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni commina sanzioni agli operatori di telecomunicazioni. In materia di portabilità del numero, l’Autorita’ ha sanzionato per 360.000 euro Telecom Italia. Il provvedimento, si legge in una nota, è motivato dalla condotta dell’operatore che, ”nonostante le formali contestazioni dell’Agcom, ha continuato ad utilizzare, a fini commerciali e promozionali e senza soluzione di continuità con il passato, i dati dei propri clienti. Tutto ciò ha impedito o rallentato ingiustificatamente il corretto svolgimento delle procedure di portabilità”.

L’Agcom ha inoltre approvato la proposta finale di impegni presentata da Wind a fronte di un procedimento sanzionatorio avviato in precedenza, mentre ha dichiarato inammissibile un’analoga proposta di impegni presentata da Vodafone, dando un termine di 15 giorni per la sua riformulazione. In materia di comportamenti scorretti degli operatori, l’Autorita’ ha comminato sanzioni per servizi non richiesti a Telecom Italia (116.000 euro), Opitel (116.000 euro), Wind (58.000 euro); inoltre, l’Agcom ha sanzionato Vodafone ed Opitel per mancata ottemperanza ad un provvedimento temporaneo del Corecom (20.658 euro ciascuno), Telecom per mancata risposta scritta ad un reclamo (20.658 euro), il centro servizi Calypso per mancata trasparenza delle condizioni tariffarie (103.292 euro).

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