Lo Stato biscazziere
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Lo Stato biscazziere

Internet ha eroso il guadagno dello Stato con il poker on line. Gratta e vinci fasulli e bische clandestine sfuggono a chi tollera il dilagare del gioco. Creando dipendenza.

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2 Febbraio 2012 - 17.21


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Una proposta di abolire il gioco d’azzardo che tra l’altro dà nuova linfa all’usura sta sempre più prendendo piede. La Provincia Autonoma di Trento ha varato nei giorni scorsi una campagna informativa perché anche qui – come ovunque – il gioco si espande soprattutto fra le nuove generazioni. Negli ultimi 12 mesi tra gli studenti trentini il 64% dei ragazzi e il 50% delle ragazze ha praticato giochi in cui si puntano soldi. Tra chi gioca: il 12% dei ragazzi ed il 7% delle ragazze gioca frequentemente (20 volte e più), il 26% risulta essere a rischio, il 18% a rischio minimo, l’8% a rischio moderato.

Gli azzardi più giocati sono gratta e vinci/lotto istantaneo e Superenalotto, tra i giovani maschi anche scommesse, poker texano, video poker e slot machine. I luoghi prediletti per giocare sono i bar, tabacchi e pub, mentre tra i giovani si gioca molto anche in casa, su internet e nelle sale giochi.
Si gioca di più, ci si ammala di più. In Italia la raccolta complessiva relativa al 2010 risulta pari ad oltre 60 miliardi di euro con un incremento del 13% rispetto all’anno precedente e che il dato relativo ai primi 8 mesi del 2011 registra un incremento del 23,85% rispetto allo stesso periodo del 2010.

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La percentuale di popolazione con problemi legati al gioco è diversa (lo 0,2% in Norvegia, il 5,3% a Hong Kong), ma è in progressivo aumento e dipende anche dall’accessibilità ai giochi, per questo, a fronte di un panorama normativo che amplia il ventaglio delle proposte di gioco, è ragionevole pensare ad un ulteriore crescita del fenomeno. Le somme giocate e perse sono ingenti ed esiste un trend in aumento del fenomeno, nonostante la crisi economica. Complessivamente, infatti, le giocate in Trentino Alto Adige da gennaio ad ottobre 2011 sono state pari a 1.077 milioni di euro (1 miliardo e 77 milioni).

Anche per la regione si è registrato un aumento degli importi giocati sia nel corso dell’anno (a gennaio erano 98 i milioni di euro giocati, mentre ad ottobre 119, il 21% in più), sia rispetto allo scorso anno. I dati sono stati resi noti a fine dicembre assieme ad una campagna di sensibilizzazione sul gioco d’azzardo patologico nonché di riabilitazione e cura; disciplinando normativamente limiti e condizioni all’esercizio di tali attività economiche nei diversi tipi di strutture (case da gioco, bar, ecc.); promuovendo un’azione coordinata tra forze di polizia statale e comunale al fine di contrastare il gioco illecito e i possibili impatti in termini di sicurezza urbana.

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Per inquadrare bene la portata del fenomeno basti pensare che, nel corso di 10 mesi dalla popolazione della Regione autonoma Trentino Alto Adige sono stati giocati 1 miliardo e 77 milioni, mentre la spesa pubblica per finanziare il sistema sanitario trentino è di poco più di 1 miliardo di euro.Le perdite, sempre per il Trentino Alto Adige, ammontano a circa 258.480.000 euro. Bassissime sono dunque le probabilità di vincita: è 4 volte più probabile essere colpiti da un fulmine nel corso della propria vita che fare 4 al Superenalotto.

Si stima che circa il 42% della popolazione tra 15 e 64 anni abbia giocato puntando soldi. Il gioco è più diffuso tra gli uomini (52%) rispetto alle donne (33%), inoltre l’11% degli uomini e il 6% delle donne riferisce di avere l’impulso a giocare somme di denaro sempre più consistenti, mentre l’11% degli uomini e il 4% delle donne cerca di tenere nascosta l’entità del proprio coinvolgimento nel gioco. Alla luce di questi dati si può desumere che una parte dei giocatori, soprattutto maschi, può essere considerato a rischio per lo sviluppo di problemi legati al gioco.

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