Era esattamente 20 anni fa quando Bettino Craxi invitò gli italiani ad andare al mare il 9 giugno piuttosto che esprimersi sul referendum Segni.
E l’invito dell’allora potente segretario del Psi si trasformò in un boomerang. Due anni dopo finì definitivamente l’era Craxi.
In quell’occasione andarono infatti a votare 27 milioni d’italiani con un quorum del 62,6% e la preferenza plurima per il Parlamento venne abrogata con un sonoro 95,6% di sì, aprendo le porte alla preferenza unica (purtroppo di recente deceduta…..in favore di un club di nominati) e alla fine del craxismo.Insomma quell’”andate al mare che ci penso io” fu un boomerang finito a sbattere nella tangentopoli che spazzò via l’intera Prima Repubblica.
Infatti, Craxi (nella foto con un Berlusconi ancora giovane), due anni dopo andò veramente al mare. Quello di Hammamet. C’è da dire, però, che andò male anche al promotore del referendum, Mario Segni, che sembrava essere destinato a una carriera in ripida ascesa.
Infine finì per essere quello che “aveva vinto la Lotteria e aveva perso il biglietto”.
Che ne sarà ora di Berlusconi? Anche lui non è andato a votare e ha promosso l’astensione, anche se un pezzo del suo stato maggiore l’ha supplicato di non esporsi. E questo referendum, a prescindere dai quattro requisiti, sembra proprio una bocciatura delle politiche del suo governo.
Oltretutto, il sociologo Ilvo Diamanti ha fatto notare, domenica scorsa su Repubblica, che i grandi cicli politici in Italia sono sempre stati aperti (e chiusi) da un referendum.
Cosa farà allora il Cavaliere? Si ritirerà anche lui a mare?
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