Così per un giorno il Tg2 è diventato tele-Bolsonaro
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Così per un giorno il Tg2 è diventato tele-Bolsonaro

Il Tg2 invece di parlare di Lula in testa con il 48,5% ha puntato sul fatto che l'onda rossa non c'è stata e che Bolsonaro ha retto. Ottima lettura per il Secolo d'Italia ma non per il servizio pubblico

Così per un giorno il Tg2 è diventato tele-Bolsonaro
Un sostenitore di Bolsonaro
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3 Ottobre 2022 - 16.10


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Dopo essere stato a lungo Tele Salvini (così veniva definito a Saxa Rubra) e gradualmente essersi riposizionato in Tele Meloni, ora il Tg2 dell’ormai mitico Gennaro Sangiuliano, il direttore talmente super parte da aver partecipato (così ha detto Ignazio La Russa mai smentito) alla stesura di parti del programma di Fratelli d’Italia, per un giorno è diventato tele-Bolsonaro.

Infatti il servizio mandato in onda sul Tg2 delle 13 è stato vagamente – vagamente per modo di dire – fazioso, visto che era impossibile per la testata mantenere un tono equanime.

Vediamo: già il titolo di apertura non diceva che Lula aveva vinto il promo turno ma diceva che Bolsonaro aveva resistito. Titolo giusto per Libero, La Verità o il Secolo d’Italia ma non per il servizio pubblico.

Il servizio poi era degno della premessa sub-partes. E infatti cosa ha detto l’autore? Già l’inizio è stato esemplare. Non Lula è in testa, ma la cosiddetta ‘onda rossa’ non ha sfondato. Quindi scegliere l’angolatura pro Bolsonaro.

Poi il servizio è proseguito sottolineando il disappunto di Lula e della sinistra per non aver vinto al primo turno e il fatto che Lula fosse al 48,5% era solo un dettaglio.

Seconda parte su Bolsonaro: qui si è sottolineato che l’estremista di destra ha resistito nonostante i sondaggi sfavorevoli. Per la serie: tiè! E poi la chiusa finale per far notare che l’area avanzata e produttiva del paese aveva votato Bolsonaro, mentre il nord-est povero Lula. Il che è vero ma – come dire – est modus in rebus.

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