Chi è Gabriele Micalizzi, il fotoreporter che ha testimoniato la tragedia di Mariupol
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Chi è Gabriele Micalizzi, il fotoreporter che ha testimoniato la tragedia di Mariupol

vincitore del contest TV di Sky Arte Master of Photography 2016. I suoi scatti della guerra in Ucraina sono già stati pubblicati da importanti quotidiani come Le Monde e Liberation.

Chi è Gabriele Micalizzi, il fotoreporter che ha testimoniato la tragedia di Mariupol
Gabriele Micalizzi
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9 Giugno 2022 - 19.51


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A lui, a Gabriele Micalizzi, si devono le migliori testimonianze della tragedia di Mariupol città nella quale – nonostante sia entrato autorizzato dalle truppe russe – non ha raccontato la propaganda ufficiale di Putin ma ha cercato di fare un racconto obiettivo e imparziale.

Lo stesso Corrado Formigli su La7 aveva detto:  “Micalizzi è entrato nel teatro di Mariupol dove centinaia di persone avevano cercato rifugio dai bombardamenti. È l’immagine che abbiamo visto tutti: quel teatro di fronte al quale era stato scritto ‘bambini’ a caratteri visibili dal cielo. Oggi restano rovine bruciate e un forte odore di cadavere che sale dal sottosuolo

Gabriele Micalizzi è un fotogiornalista di Milano che utilizza l’immagine come veicolo per raccontare la realtà cercando di veicolare anche quella che è la sua visione autoriale. La sua carriera di fotoreporter inizia da giovanissimo: diplomatosi come Maestro d’arte (ISA), comincia a lavorare per l’Agenzia Newpress nella sezione cronaca di Milano (siamo nel 2004/2005).

Nel 2006 frequenta la scuola d’Arti Applicate del Castello Sforzesco di Milano specializzandosi come illustratore. Da anni vive a Pianello, in Val Tidone, dove ha fondato il collettivo Cesura Lab (2008) sotto la direzione artistica di Alex Majoli mentre dal 2010 inizia a lavorare per importanti testate internazionali recandosi anche in Medio Oriente. È stato vincitore del contest TV di Sky Arte Master of Photography 2016. I suoi scatti della guerra in Ucraina sono già stati pubblicati da importanti quotidiani come Le Monde e Liberation.

Nel 2019 ha documentato anche la guerra in Siria, anno in cui durante il suo lavoro è stato anche ferito.

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