Invitando Senaldi La7 offende se stessa e gli spettatori (e spettatrici)
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Invitando Senaldi La7 offende se stessa e gli spettatori (e spettatrici)

Perché non invitare decine e decine di giornalisti di destra che esprimono le loro idee senza queste trivialità?

De Gregiorio e Senaldi
De Gregiorio e Senaldi
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Claudia Sarritzu Modifica articolo

11 Dicembre 2019 - 13.49


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Voglio precisare subito che io guardo solo La7. Che considero la Tv di Cairo l’unico reale servizio pubblico che abbiamo in Italia. I suoi programmi, quasi tutti, sono ottimi contenitori di approfondimento giornalistico, questo soprattutto perché ha deciso di ingaggiare i migliori professionisti in circolazione. Dalla Gruber a Formigli, da Floris a Diego Bianchi. E soprattutto il tg de La7 ha Enrico Mentana come direttore e una redazone di capacissimi cronisti. 
Ma ieri durante la puntata di DiMartedì gli italiani che erano sintonizzati hanno assistito a un pessimo siparietto televisivo, non degno di questa rete. Il conduttore Floris a mio avviso avrebbe dovuto fare come è accaduto in Cile pochi giorni fa. Una conduttrice ha mandato via dallo studio un ospite che aveva giustifcato Pinochet. Senaldi ieri con le sue battutine sessiste era da accompagnare alla porta. Una porta che dovrebbe aprire e chiudere definitivamente anche l’Ordine dei giornalisti che non può tenere al suo interno chi confonde una apparizione televisiva con una chiacchierata in caserma. Le donne in generale e in particolare Nilde Iotti (ancora una volta definita come una donna “brava a letto”) sono state offese spudoratamente da giornalisti che con la destra non hanno nulla a che fare. Il problema non è essere di destra. Il problema è questo giornalismo pornografico e degradante per tutto il Paese. Ieri sera si è sdoganata così l’oggettivazione sessuale delle donne anche in una Rete che si impegna tantissimo sul raggiungimento della parità di genere. E lo dico da collega e femminista. E’ un vero peccato. 
Mi chiedo perché ospitare e dare voce a chi ha il cattivo gusto di pubblicare in prima pagina titoli come questi: 
“Conte avvocato del popolo africano”
“La Patata Bollente”
“Renzi e Boschi non scopano”
“Gli immigrati ci portano misera e malattie”
“Nilde Iotti brava in cucina e a letto”
“Cala il Pil e aumentano i Gay”
Perché non invitare decine e decine di giornalisti di destra che esprimono le loro idee senza queste trivialità?
I media sono un megafono che accentua o guarisce il grado di sessismo, razzismo, omofobia di un Paese. Se continuiamo a invitare personaggi che cercano alibi in Guccini e in Zalone per giustificare la loro condotta pessima, ci condanniamo a una retromarcia culturale senza precedenti in Occidente.
Per chi si fosse perso questa terribile pagina di giornalismo italiana, ecco i video. Vi invito a guardarli per capire che sì, in Italia, esiste un problema di uomini che odiano le donne.

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