Rai, scoppia il caso del Tgr Lazio
Top

Rai, scoppia il caso del Tgr Lazio

Polemiche e proteste per lo scarso equilibrio di Nicola Rao, responsabile della redazione laziale Rai. Un capo servizio denuncia la situazione ormai ingestibile.

Rai, scoppia il caso del Tgr Lazio
Preroll

Desk Modifica articolo

21 Marzo 2013 - 18.05


ATF

Da Bolzano a Palermo, passando per Roma, in Rai c’è una testata giornalista, importante ed onerosa, che appare una nave da crociera al largo del Giglio e destinata a passare alla storia della navigazione, ma non per gloria. Lasciamo Bolzano, e non arriviamo a Palermo. Fermiamoci a Roma.
TG Regionale del Lazio.

Quando arrivò, l’attuale responsabile lo disse con onestà: “Mi manda Alemanno!”. Se lo avesse omesso, dentro e fuori se ne sarebbero comunque accorti. Nicola Rao, responsabile della redazione laziale della Rai pare non brillare per equilibrio, da sempre. Dubbi e polemiche politiche all’inizio, altre polemiche strada facendo. Del resto, non si poteva chiedere molto equilibrio ad uno che aveva dalla sua una trilogia celtica e una cultura profondamente legata ai gruppi della destra più tosta. Cultura che pare abbia sfoderato nei metodi di governo della redazione: definizione del prodotto, scelte sul campo, e naturalmente le nomine.

Polemiche, mugugni, ed ora la lettera di un capo servizio spedita al Direttore della Tgr, al Direttore delle Risorse Umane di viale Mazzini, oltre che al Comitato di redazione e all’Usigrai. Non ci sto più, è il senso della lettera, per fare dignitosamente il mio lavoro aspetto “una figura professionale adeguata”. Nero su bianco al Direttore, al responsabile delle Risorse Umane e ai vertici del sindacato.
Come si fanno adesso TG e Giornali radio? “Tutto copiato quotidianamente dai giornali”, dice la lettera. Si scopiazzerebbe più a destra che a manca.

Leggi anche:  Non solo Scurati: censurato dalla Rai anche il monologo di Nadia Terranova sulle manganellate di Pisa

Pare che Gubitosi, arrivato in Rai, abbia girato in lungo e in largo in Tgr, attraversando il deserto realizzato da Alberto Maccari prima e da Alessandro Casarin dopo.

Native

Articoli correlati