La chef: "Carne sintetica? Non la metterei nel menù ma può risolvere la fame nel mondo"
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La chef: "Carne sintetica? Non la metterei nel menù ma può risolvere la fame nel mondo"

La chef Cristina Bowerman parla della carne sintetica. Forse non va bene in un ristorante ma potrebbe risolvere molti problemi

La chef: "Carne sintetica? Non la metterei nel menù ma può risolvere la fame nel mondo"
La chef Cristina Bowerman
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30 Marzo 2023 - 15.36


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C’è tanto da fare ma non va bene chiudere le porte. «No» non introdurrei la carne sintetica nel menù ma «ma mi piacerebbe assaggiarla. D’altronde ci sono anche chef di altissimo livello che stimolano l’aspetto culturale, come Dominique Crenn, che ha introdotto il pollo sintetico nel proprio menù però sono stimoli culturali come a dire `continuiamo la ricerca´ perché magari può salvare una grandissima parte della popolazione del mondo che in questo momento sta morendo di fame». 

Così la chef Cristina Bowerman, 1 stella Michelin al Glass Hostaria di Roma, a margine della Superyacht Chef Competition allo Yacht Club de Monaco, rispondendo a una domanda sulla carne sintetica.

 «C’è la necessità – aggiunge – di fare una distinzione tra ciò che deve essere sperimentato e ciò che deve essere utilizzato. Innanzitutto non ci sono stati studi abbastanza lunghi per vedere quali sono gli effetti sul nostro corpo. In secondo luogo troviamo anche la questione della classificazione degli allergeni: non sappiamo effettivamente come dobbiamo comportarci. Diventa difficile per noi porci di fronte a questo nuovo ingrediente. Spererei in un approfondimento culturale della nostra società, che non ha bisogno di carne sintetica, rispetto a tutte le popolazioni del mondo che ne hanno bisogno”. 

“Il paradosso  – continua – della nutrizione portato avanti da Expo 2015 aleggia su di noi. C’è veramente bisogno di rieducare il cittadino e il consumatore a ciò che è veramente necessario. Una cosa è mangiarlo una volta, un’altra cosa è introdurla in un mercato che non ha bisogno di altro cibo anzi dovrebbe rieducarsi a mangiare di meno».

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