Che fine ha fatto il vaccino nasale per il Covid?
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Che fine ha fatto il vaccino nasale per il Covid?

Il prodotto sviluppato dall'Università di Oxford e AstraZeneca ha mostrato risultati poco promettenti nella prima fase di sperimentazione sull'uomo

Che fine ha fatto il vaccino nasale per il Covid?
Vaccino nasale
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24 Novembre 2022 - 14.26


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Il vaccino intranasale anti-Covid sviluppato dall’Università di Oxford e AstraZeneca ha mostrato risultati poco promettenti nella prima fase di sperimentazione sull’uomo. Questo l’argomento centrale di un approfondimento pubblicato sul Journal of American Medical Association Network, nel quale si riportano i dati delle recenti sperimentazioni delle vaccinazioni intranasali contro Covid-19.

Il primo studio su questo approccio ha coinvolto 30 adulti sani che non avevano mai ricevuto l’immunizzazione contro SARS-CoV-2. In questo lavoro, in cui è stata utilizzata la formulazione del vaccino ChAdOx1, realizzato da AstraZeneca, non è stata evidenziata una risposta anticorpale della mucosa coerente o una forte risposta sistemica.

I volontari erano stati assegnati in modo casuale alla somministrazione di una o due dosi, mentre nella seconda fase 12 partecipanti sono stati esposti una sola volta al vaccino intranasale dopo aver ricevuto due dosi dei farmaci antiCovid ChAdOx1 o BNT162b2, sviluppato da Pfizer/BioNTech.

Secondo quanto emerge dall’indagine, i cui risultati preliminari sono stati riportati sulla rivista eBioMedicine, il vaccino intranasale mostrava un buon profilo di sicurezza e tollerabilita’, ma le risposte immunitarie erano deboli e incoerenti, rilevate solamente in una minoranza di partecipanti.

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Sebbene i risultati di questa sperimentazione non siano promettenti, la comunità scientifica sta considerando altre formulazioni di vaccini intranasali potenzialmente interessanti, per cui sarà necessario attendere i prossimi dati.

“Lo sviluppo di tecnologie e piattaforme vaccinali sicure e senza ago – hanno commentato gli autori – rimane una priorità sia per la risposta alla pandemia che in senso più ampio”. 

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