Scoperto il meccanismo del prurito
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Scoperto il meccanismo del prurito

Tutto parte da una molecola che innesca un processo che poi il cervelllo vive come sensazione del prurito. Il risultato si deve a due ricercatori degli Usa.

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25 Maggio 2013 - 17.44


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È stato scoperto il meccanismo che scatena la necessità irresistibile di grattarsi: parte da una molecola che innesca un processo che è poi vissuto nel cervello come la sensazione del prurito. Descritto su Science, il risultato si deve a due ricercatori, Santosh Mishra e Mark Hoon, dei National Institutes of Health (Nih) degli Stati Uniti.

Fra le possibili applicazioni che potrebbero derivare dalla scoperta vi è l’aiuto nella ricerca di farmaci più efficaci in grado di spegnere la sensazione del prurito nelle persone colpite dall’eczema o dalla psoriasi.

Il meccanismo è stato osservato nei topi, che hanno un sistema nervoso simile a quello degli esseri umani. Di conseguenza, secondo gli esperti, un simile circuito nervoso del prurito potrebbe essere presente anche nell’uomo. Il prossimo passo sarà infatti andare a cercare un meccanismo analogo negli esseri umani.

La molecola, indicata con la sigla Nppb, appartiene alla famiglia dei neurotrasmettitori, ossia dei messaggeri biochimici che le cellule nervose rilasciano per trasmettere segnali alle altre cellule nervose. La sensazione del prurito viene innescata nel momento in cui la molecola si inserisce in una cellula nervosa specifica nel midollo spinale e recapita il segnale al cervello risalendo le fibre nervose.

I ricercatori avevano iniziato a studiare i neurotrasmettitori rilasciati da un gruppo di cellule nervose che, con le loro lunghe fibre che si estendono nella pelle, nei muscoli e in altri tessuti, hanno la funzione di ‘sensori’. Grazie ad esse l’organismo controlla una serie di condizioni esterne, come le variazioni di temperatura e il dolore.

Analizzando questi neurotrasmettitori i ricercatori hanno individuato la molecola collegata la prurito. «Abbiamo testato la molecola per il suo possibile ruolo nella varie sensazioni, ma senza successo», ha detto Mishra. «Quando poi – ha aggiunto – abbiamo esposto i topi carenti di questa molecola a diverse sostanze che inducono prurito, abbiamo visto qualcosa di incredibile: i topi non si grattavano». Per avere la definitiva conferma che queste molecole sono effettivamente messaggeri che trasportano informazioni sensoriali al cervello, i ricercatori hanno infine rivolto l’attenzione a una sorta di centralina, chiamata corno dorsale, che si trova nella colonna vertebrale e nella quale i segnali sensoriali dalla periferia dell’organismo vengono instradati al cervello. E qui hanno trovato le cellule con il recettore in grado di legarsi alle “molecole del prurito”.

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