Gli 007 italiani: ecco i canali web che veicolano la disinformazione russa nel nostro paese
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Gli 007 italiani: ecco i canali web che veicolano la disinformazione russa nel nostro paese

Nel documento della nostra intelligence mandato al Copasir si sottolinea anche il ruolo di intellettuali russi reclutati per sostenere le tesi di Putin

Gli 007 italiani: ecco i canali web che veicolano la disinformazione russa nel nostro paese
Putin e Lavrov
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10 Giugno 2022 - 18.51


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La disinformazione e la propaganda volano con Putin: il Cremlino starebbe provvedendo al reclutamento dei principali esponenti dell’intellighenzia per creare consenso nella popolazione russa. Ciò avviene ingaggiando personaggi pubblici caratterizzati da un livello culturale medio alto, come professori e ricercatori, nonché online, dove il noto gruppo Cyber Front Z avrebbe avviato una campagna di reclutamento di gestori di canali Telegram o di altri social dotati di un rilevante seguito».

È una delle tendenze rilevate nel bollettino del Dis sulla disinformazione russa, secondo cui «la medesima tecnica è stata utilizzata anche dall’Ucraina attraverso la Legione `libertà alla Russia´».

Secondo il documento, «l’ingerenza e la manipolazione informatica russa continuano a declinarsi» anche «verso l’esterno puntando anche all’utilizzo di risorse intellettuali di pregio, nella forma di cittadini russi residenti all’estero».

In generale, tra i vari media filo-russi citati nel bollettino ci sono il canale `giubbe rosse´ (ha fortemente criticato l’operato del senatore Urso e del relativo partito di appartenenza dopo che quest’ultimo ha annunciato con un tweet l’apertura di un’istruttoria del Copasir e delle audizioni dei vertici Agcom e Rai a valle delle dichiarazioni della portavoce di Lavrov). 

Si conferma inoltre «la disinformazione veicolata, in ambito nazionale, da gruppi e canali su Telegram» con un’adesione media rilevata tra le 50mila utenze fino ad un minimo di 10mila. Citati anche il canale @Sptnkita (riconducibile alla testata Sputnik Italia) e dopo la sua chiusura, l’apertura del canale @Baosptnk. Anche il centro culturale russo a Roma ha intensificato la propria attività su Telegram. Viene inoltre citato un gruppo Facebook amministrato da Rolando Dubini, «uno degli utenti più attivi sui canali italiani filo-russi, dei quali fanno parte utenti afferenti alla galassia No vax». Tra i siti web di disinformazione ci sono invece `Visione tv´ e `Russia Amica´.

Su twitter, invece, l’hashtag #Draghi, a seguito della conferenza stampa dello scorso 2 maggio, è stato incluso in oltre 38mila tweet in più lingue, tra cui l’italiano, in relazione al quale figurano sia post a supporto delle posizioni espresse dal Presidente del Consiglio in merito all’intervista a Lavrov a Zona Bianca, sia diversi post dove si ritiene che lo stesso premier non tuteli gli interessi dell’Italia e abbia un’impostazione dittatoriale. 

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