Bonelli contro il governo Meloni: "Il dl siccità va chiamato il dl speriamo che piova"
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Bonelli contro il governo Meloni: "Il dl siccità va chiamato il dl speriamo che piova"

Il co-portavoce di Europa Verde e deputato di Verdi e Sinistra Angelo Bonelli: "Il Governo dimostra la sua totale inadeguatezza ad affrontare la crisi climatica in atto"

Bonelli contro il governo Meloni: "Il dl siccità va chiamato il dl speriamo che piova"
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6 Aprile 2023 - 18.59


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Un governo di divoratori di prati, di adoratori del mattone e cementificatori, un governo nemico della scienza, del pianeta e di ogni vincolo a tutela del bene pubblico o della salute pubblica.

«Di fronte alla drammaticità dei processi di desertificazione causati dal cambiamento climatico dalle bozze uscite del Dl Siccitá – che abbiamo rinominato `Speriamo che Piova´- che sarà approvato dal Consiglio di Ministri oggi, il Governo dimostra la sua totale inadeguatezza ad affrontare la crisi climatica in atto. Oggi Salvini nel suo tour in Friuli si è affidato alla speranza che questa primavera possa piovere e poi ha precisato che lui è pronto a spendere un miliardo di euro per le perdite degli acquedotti. Voglio ricordare al ministro Salvini che quel miliardo di euro a cui fa riferimento in realtá sono 900 milioni dei fondi previsti dal Pnrr che la maggioranza di cui lui fa parte non e’ in grado di spendere, almeno a quanto detto fino ad oggi dal suo Governo.»

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 Cosí in una nota il co-portavoce di Europa Verde e deputato di Verdi e Sinistra Angelo Bonelli. 

«Nelle bozze del DL – prosegue Bonelli – figura un `commissario straordinario´ e ci vorrebbero fare credere che da questa figura, magicamente, dovrebbero scaturire soluzioni per fronteggiare la siccitá. In realtá l’unica cosa positiva che emerge è una norma sull’utilizzo delle acque reflue da destinare all’agricoltura. Ma quello che questo Governo continua a non voler mettere in campo sono le politiche che contrastino i cambiamenti climatici. E non ci si aspettava altro da Giorgia Meloni che costringe l’Italia alla dipendenza dalle fonti fossili per i prossimi decenni, visto che in realtá e l’Eni che decide la strategia energetica e non il Parlamento». 

«Sarebbe bastato leggere alcune delle proposte che noi abbiamo presentato nelle settimane scorse, ma non vi è traccia nella bozza del decreto. Non ç’é una legge sullo stop consumo suolo, non sono stanziati i fondi necessari per 8/10 miliardi di euro necessari per fermare l’immorale e inaccettabile perdita acqua delle condutture che potrebbe dare da bere a 40 mln di persone, ma vogliono fare il Ponte sullo Stretto che costerebbe proprio 10 mld. Non c’è una norma per separare le reti fognarie da quelle per la raccolta dell’acqua piovana che garantirebbe l’utilizzo di importanti quantità di acqua. Non si parla di riforestazione, che è una delle strategie più indicate e utilizzate per rigenerare il suolo, anche non piantando nuovi alberi e piante, ma sapendo gestire l’esistente”. 

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Ha poi concluso: “E poi sarebbe necessario una ricarica controllata della falda che determinerebbe un ventaglio ampio di benefici oltre quello dello stoccaggio. In realtà questo di oggi sarà il DL `speriamo che piova´ per continuare con le politiche fossili del governo ad ammalare il clima», conclude.

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