Il Mediterraneo si "tropicalizza": a luglio 5 gradi sopra la media
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Il Mediterraneo si "tropicalizza": a luglio 5 gradi sopra la media

La temperatura della superficie del mare, registrata il 22 luglio, mostra "un'anomalia lungo le coste della Francia e dell'Italia".

Il Mediterraneo si "tropicalizza": a luglio 5 gradi sopra la media
Sempre più caldo il Mediterraneo
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27 Luglio 2022 - 17.47


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Le temperature da record che hanno colpito l’Europa negli ultimi due mesi continuano ad avere un impatto sulle acque del Mar Mediterraneo. Secondo il servizio di monitoraggio dell’ambiente marino di Copernicus, la temperatura della superficie del mare, registrata il 22 luglio, mostra “un’anomalia fino a +5° lungo le coste della Francia e dell’Italia”.

Peggio del 2003 – Nel 2003, fino a oggi considerato l’anno più caldo per il Mediterraneo, l’aumento delle temperature fu di 3 gradi. Per avere un dato complessivo relativo al 2022 occorrerà comunque attendere la fine dell’anno.

“La tropicalizzazione del Mediterraneo” – Un effetto, quello dell’aumento della temperatura, che porta alla “tropicalizzazione del Mediterraneo”: la definizione è di Stefano Goffredo, professore del Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali dell’Università di Bologna. La prima conseguenza, ha spiegato, è che “specie aliene arrivano nelle nostre acque dal Mar Rosso e dell’Oceano indiano, attraverso il Canale di Suez”.

Le cosiddette “specie aliene” – Questo comporta che il Mediterraneo si arricchisce di “nuove specie marine che arrivano attraverso un raddoppiato Canale di Suez che diventa come la galleria di un’autostrada. Si chiamano specie aliene perché vengono introdotte in nuovi ambienti dall’uomo”, ha aggiunto il professor Goffredo.

“Strade senza uscita” – Accanto alla tropicalizzazione, esiste un altro fenomeno migratorio: la meridionalizzazione del Mediterraneo. In questo caso “specie marine che vivono nel Sud del Mediterraneo si spostano verso il Nord, raggiungendo ad esempio le acque liguri o, dall’altro lato, verso l’Adriatico settentrionale”. Si tratta, ha detto Goffredo, di “strade senza uscita”.

Nei mari italiani meduse dal Mar Rosso – Un’altra conseguenza del caldo è la comparsa nei mari italiani di meduse dal mar Rosso. Il suo nome scientifico è rhopilema nomadica e popola le acque che bagnano le coste italiane già da tempo. Lo spiega sempre il professor Goffredo: Quando sono arrivate dal Mar Rosso abbiamo assistito a un’esplosione della loro popolazione e il primo problema è stato causato alla pesca perché si tratta di una massa gelatinosa di tonnellate che complicano o addirittura impediscono il recupero delle reti”.

Impatto sul turismo – Queste meduse, considerate pericolose, “possono avere anche un impatto sociale ed economico perché un aumento di queste meduse nelle acque balneabili può avere impatti importanti anche sul turismo”, ha concluso il professore.

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