Conte: "Misure severe ma necessarie per evitare il lockdown totale"
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Conte: "Misure severe ma necessarie per evitare il lockdown totale"

Ad annunciarlo il premier Giuseppe Conte durante il Question Time alla Camera dopo l'approvazione del decreto ristori con gli aiuti per i settori colpiti dalla nuove limitazioni del lockdown mirato.

Giuseppe Conte
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28 Ottobre 2020 - 08.19


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Question time alla Camera e Giuseppe Conte ribadisce l’importanza delle misure del nuovo Dpcm: “Preservando la salute pubblica si preserva anche il tessuto produttivo dei cittadini” ha detto il premier, spiegando che la messa a punto del Dpcm è finalizzata “da un lato a preservare la tenuta del sistema sanitario nazionale e dall’altro a scongiurare un lockdown generalizzato che daneggerebbe ancor di più” l’economia del Paese. “Abbiamo inserito nel dl ristori misure di sostegno immediato anche a lavoratori e imprese non direttamente interessati” dalle misure restrittive, “i livelli di ristoro sono differenziati a secondo del pregiudizio subito dalle categorie”.
“In Italia” continua Conte, “abbiamo uno scenario di tipo 3: Lo studioo del Comitato Tecnico Scientifico prevede possibilità di interruzione di alcune attività particolarmente a rischio, anche su base oraria, possibilità di lezioni scaglionate per la scuola, incremento dello smart working per decongestionare i trasporti. A tali misure si è attenuto il governo nell’adozione del Dpcm. Il governo, nella giornata di sabato, ha inviato una bozza del Dpcm al Cts sollecitando un parere sul merito e il Cts, dopo ampia analisi – leggo testualmente – “ha condiviso i provvedimenti inseriti nel testo”. 

“Siamo consapevoli – ha osservato – che sono misure severe ma sono necessarie a contenere i contagi. Diversamente la curva epidiemiologica è destinata a sfuggirci completamente di mano”.

“Il governo ha confermato l’istituzione di tavoli permanenti per la soluzione delle criticità sui traporti. Il Mit sta valutando l’incremento del numero di corse” in contemporanea con gli orari dove “l’afflusso è maggiore”. “E’ evidente che ci sia un’oggettiva difficoltà di assicurare che le misure di sicurezza e distanziamento siano rispettate nel corso dell’intera giornata”. Ed è per questo che le misure del Dpcm sono finalizzate “ad alleggerire i flussi nei trasporti”, aggiunge.

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“Abbiamo predisposto interventi volti a rafforzare la risposta sanitaria” alla pandemia con risorse da “30 mln” di euro per tamponi rapidi con medici e pediatri. ” Nel momento in cui vi parlo – afferma Conte – credo sia stato annunciato il rinnovo del contratto di categorie che faciliterà proprio, tra le clausole inserite, il coinvolgimento di medici di base e pediatri di libera scelta nella somministrazione dei tamponi”, spiega il premier.

A chi vanno gli aiuti del decreto Ristori

Vale 5 miliardi il Decreto Ristori. Sanno “utilizzati per dare risorse immediate a beneficio di categorie e lavoratori direttamente interessati: ristoranti, bar ristoranti, cinema, palestre e piscine, per citarne alcuni”. Ad annunciarlo il premier Giuseppe Conte, in conferenza stampa a Palazzo Chigi, dopo l’approvazione del decreto ristori con gli aiuti per i settori colpiti dalla nuove limitazioni del lockdown mirato.

“I contributi a fondo perduto – ha proseguito Conte – arriveranno direttamente sul conto corrente delle categorie interessante, in automatico nei prossimi giorni, con bonifico dell’Agenzia delle entrate” perché si tratta della modalità “più celere. Confidiamo che a metà novembre chi ha già aderito” ai contributi previsti col dl rilancio “li otterrà, gli altri subito dopo”.

La platea dei beneficiari includerà anche le imprese con fatturato maggiore di 5 milioni di euro (con un ristoro pari al 10 per cento del calo del fatturato). Potranno presentare la domanda anche le attività che non hanno usufruito dei precedenti contributi, mentre è prevista l’erogazione automatica sul conto corrente, entro il 15 novembre, per chi aveva già fatto domanda in precedenza. L’importo del beneficio varierà dal 100 per cento al 400 per cento di quanto previsto in precedenza, in funzione del settore di attività dell’esercizio.

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Con un intervento da 1,6 miliardi complessivi, vengono disposte ulteriori 6 settimane di Cassa integrazione ordinaria, in deroga e di assegno ordinario legate all’emergenza COVID-19, da usufruire tra il 16 novembre 2019 e il 31 gennaio 2021 da parte delle imprese che hanno esaurito le precedenti settimane di Cassa integrazione e da parte di quelle soggette a chiusura o limitazione delle attività economiche.

Viene riconosciuto un esonero dal versamento dei contributi previdenziali ai datori di lavoro (con esclusione del settore agricolo) che hanno sospeso o ridotto l’attività a causa dell’emergenza COVID, per un periodo massimo di 4 mesi, fruibili entro il 31 maggio 2021. Il credito d’imposta sugli affitti viene esteso ai mesi di ottobre, novembre e dicembre ed allargato alle imprese con ricavi superiori ai 5 milioni di euro che abbiano subito un calo del fatturato del 50%. Il relativo credito è cedibile al proprietario dell’immobile locato.

La seconda rata dell’IMU 2020 relativa agli immobili e alle pertinenze in cui si svolgono le loro attività è cancellata per le categorie interessate dalle restrizioni.

Per i lavoratori dello spettacolo e del turismo sono previste:
• una indennità di 1.000 euro per tutti i lavoratori autonomi e intermittenti dello spettacolo;
• la proroga della cassa integrazione e indennità speciali per il settore del turismo.

È stanziato complessivamente 1 miliardo per il sostegno nei confronti di alcuni settori colpiti:
• 400 milioni per agenzie di viaggio e tour operator;
• 100 milioni per editoria, fiere e congressi;
• 100 milioni di euro per il sostegno al settore alberghiero e termale;
• 400 milioni di euro per il sostegno all’export e alle fiere internazionali.

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A tutti coloro che ne avevano già diritto e a chi nel mese di settembre ha avuto un valore del reddito familiare inferiore all’importo del beneficio verranno erogate due mensilità del Reddito di emergenza.

È riconosciuta un’ulteriore indennità destinata a tutti i lavoratori del settore sportivo che avevano già ricevuto le indennità previste dai decreti “Cura Italia” (decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18) e “Rilancio” (decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34). L’importo è aumentato da 600 a 800 euro. E per far fronte alle difficoltà delle associazioni e società sportive dilettantistiche viene istituito un apposito Fondo le cui risorse verranno assegnate al Dipartimento per lo sport.

Viene istituito un fondo da 100 milioni di euro per sostenere le imprese delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura interessate dalle misure restrittive

È previsto un insieme di interventi per rafforzare ulteriormente la risposta sanitaria del nostro Paese nei confronti dell’emergenza Coronavirus. Tra questi:
• lo stanziamento dei fondi necessari per la somministrazione di 2 milioni di tamponi rapidi presso i medici di famiglia;
• l’istituzione presso il Ministero della salute del Servizio nazionale di risposta telefonica per la sorveglianza sanitaria e le attività di contact tracing.

Il decreto prevede anche specifiche misure per il settore giustizia. Tra l’altro, si introducono disposizioni:
• per l’utilizzo di collegamenti da remoto per l’espletamento di specifiche attività legate alle indagini preliminari e, in ambito sia civile che penale, alle udienze;
• per la semplificazione del deposito di atti, documenti e istanze.

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