Progetto per l'ltalia: il piano di rilancio per il Paese - 6
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Progetto per l'ltalia: il piano di rilancio per il Paese - 6

Una proposta che nasce sulla base di analisi, di studi e di esperienze elaborate per offrire un contributo per uscire da una situazione molto critica.

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Giuseppe M. Pignataro Modifica articolo

19 Giugno 2020 - 21.03


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II CAPITOLO

LE FONTI DI FINANZIAMENTO: OTTO LINEE D’AZIONE

 

 I FONDI STRATEGICI SETTORIALI SOLIDALI (60 mld una tantum) 

  1. I CERTIFICATI FISCALI DI SPESA (60 mld una tantum)
  2. NUOVE FORME DI LOTTA ALL’EVASIONE FISCALE (20 mld)
  3. IL CONTRIBUTO DI RILANCIO (10mld- per un periodo di tre anni)
  4. IL FONDO DI SOLIDARIETA’ (10 mld per un periodo di tre anni)
  5. OTTIMIZZAZIONE DELLA SPESA PUBBLICA (10 mld)
  6. AZIONI STRAORDINARIE DI RECUPERO FISCALE (20mld- una tantum)
  7. RECOVERY FUND (24 mld – quota annuale per un periodo di sette anni, si tratta al momento di una proposta che dovrà essere approvata da tutti gli stati della UE)

 

 

Queste fonti di finanziamento saranno fatte confluire tutte nel fondo per il rilancio e lo sviluppo per l’Italia e contemplano una mobilitazione effettiva di risorse per dare impulso alla crescita su un arco temporale di cinque anni per circa 500 miliardi di euro complessivi, con un ricorso a un nuovo indebitamento per lo stato  contenuto. 

 

I LINEA D’AZIONE: I FONDI STRATEGICI SETTORIALI SOLIDALI

 

Sul funzionamento di questo strumento di raccolta fondi abbiamo già descritto nel primo capitolo come possono essere attuati e come possono essere impiegate le risorse rese disponibili; sono uno strumento indispensabile in questa crisi devastante per il futuro di molte imprese per riuscire a raccogliere risorse consistenti da investire in tutte le imprese di piccola e media dimensione per traghettarle verso un pieno recupero del loro equilibrio economico- patrimoniale.

 

Risorse generabili: 60 miliardi

 

Tempi di realizzazione: tre mesi

 

Grado di certezza delle risorse: elevato

 

Grado di rilevanza: irrinunciabile

 

II LINEA D’AZIONE: I CERTIFICATI FISCALI DI SPESA

 

Si tratta di uno strumento, già proposto in una forma leggermente diversa dal Prof. Marco Cattaneo nel 2015, ed ha lo scopo di dare un fortissimo impulso alla domanda interna in un momento in cui tutte le correnti di domanda risultano particolarmente depresse. Si tratta di fatto di una modalità per generare consumi basata su risparmi d’imposta incorporati in titoli di credito che per preciso vincolo di destinazione dovranno in breve tempo generare una domanda di prodotti e di servizi che si è inaridita sia per mancanza di fonti di reddito per alcune fasce di consumatori, sia per mutamenti contingenti e piuttosto generalizzati di approccio ai consumi da parte di molti altri consumatori. Intervenire su questo punto nevralgico è al momento indifferibile per salvaguardare l’economia nel suo insieme e qualora dovessero sussistere elementi ostativi alla applicazione pratica di questa soluzione, da noi non conosciuti, vanno comunque individuate modalità di intervento alternative altrettanto efficaci sul versante della ripresa robusta dei consumi.

 

Risorse attivabili: 60 miliardi

 

Tempi di realizzazione: due mesi

 

Grado di certezza delle risorse: elevato

 

Grado di rilevanza: irrinunciabile

 

III LINEA D’AZIONE
NUOVE FORME DI LOTTA ALL’EVASIONE FISCALE

 

 Obiettivi:
Combattere l’evasione fiscale cambiando strategia; da una strategia incentrata prevalentemente su verifiche, controlli generici e sanzioni ad una incentrata:
• prevalentemente sulla “non convenienza” dell’evasione;
• sulla certezza della severità e della ineluttabilità della pena per i reati fiscali;
• su sistemi di controllo preventivo a maglie strette sulle attività economiche con maggiore rischio di evasione, soprattutto quelle organizzate su vasta scala;
• su meccanismi di incentivazione idonei a rendere non favorevole l’evasione di reciproca convenienza tra venditori e acquirenti di beni e servizi;
• sull’introduzione di meccanismi di incentivazione progressiva in modo tale da rendere molto conveniente lo scarico fiscale degli acquisti di prodotti e servizi;
• sull’eliminazione di tutte le verifiche troppo invasive della sfera personale e privata (redditometro – spesometro) in quanto limitative dei consumi e dello sviluppo anche da parte di coloro che non evadono;
• sulla semplificazione profonda della normativa tributaria, da riscrivere ex novo prendendo a modello i sistemi previsti nei paesi più virtuosi;

 

• sulla progressiva riduzione delle aliquote fiscali.

 

 Modalità d’intervento:
• costituire un gruppo di lavoro formato da esperti nominati dal governo ed esperti provenienti del settore privato anche di esperienza estera, per elaborare un piano di intervento che sia in grado di realizzare gli obiettivi prefissati; successivamente costituire un authority che intervenga sistematicamente con nuove soluzioni per migliorare progressivamente i risultati.

 

Interventi specifici:
(prime proposte)
• abbassare gradualmente le aliquote fiscali per tutte le attività economiche ad alta concentrazione di evasione; dopo aver raggiunto accordi di collaborazione tra fisco e singole categorie imprenditoriali che favoriscano l’emersione dei redditi reali;
• rendere i documenti fiscali detraibili dalla dichiarazione dei redditi oltre un determinato livello di spesa;
• per minare la complicità tra fornitori di beni e servizi e consumatori finali che si instaura per evadere le imposte nell’interesse reciproco, consentire a chi riceve una prestazione senza fattura o altro documento fiscale di denunciare il fatto, assicurandone ove richiesto la totale riservatezza e prevedere la restituzione delle somme da parte del fornitore al consumatore qualora venga accertata che la prestazione è avvenuta “in nero”;
• dopo tre denunce di mancata fatturazione far scattare un controllo automatico ad ampio spettro anche con tecniche di adescamento diretto e prevedere come sanzione anche la chiusura definitiva dell’attività commerciale o professionale;

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• per tutti coloro (individui, famiglie) che raggiungono un livello di spese documentate superiore a target predefiniti, in un arco temporale di tre anni, prevedere bonus fiscali adeguatamente incentivanti e altre forme di incentivazione per nuovi acquisti di beni e servizi;
• individuare ed eliminare anche con tecniche di adescamento preventivo tutte le imprese che operano in regime di evasione sistematica tributaria e contributiva, inibendo a vita l’esercizio di attività economiche sotto qualsiasi forma e prevedendo sanzioni penali effettivamente dissuasive;
• per tutte le attività commerciali, produttive e professionali che a seguito di controlli e verifiche (anche su richiesta specifica dei singoli operatori) presentano situazioni regolari prevedere bonus fiscali pari al 10% delle tasse pagate negli ultimi tre anni, da utilizzare per sostenere nuovi investimenti;
• nelle situazioni di evasione di necessità, consentire la negoziazione individuale delle singole posizioni da far emergere sulla base di autodenunce, concordando con il fisco piani di rientro nella legalità mediante agevolazioni specifiche affidate a giudici all’uopo incaricati;
• per tutte le persone e le imprese in grave difficoltà finanziarie consentire la negoziazione individuale per ripianare i debiti fiscali consentendo un adeguato grado di elasticità su base soggettiva;
• creare strutture di controllo dotate di mezzi e di uomini molto ben attrezzate ma ripudiando le forme di intervento che inibiscono o scoraggiano le attività produttive e gli acquisti di beni e servizi anche da parte di coloro che operano in regime di piena legalità;
• obbligare tutti i media e tutti i maggiori siti della rete internet a pubblicare a titolo gratuito messaggi pubblicitari che evidenziano l’importanza della lotta all’evasione e delle nuove iniziative adottate per combatterla;
• esporre in modo visibile nell’ambito della propria struttura operativa e in un riquadro delle fatture il codice etico fiscale a cui ogni operatore economico deve ed intende ispirarsi; inibire l’esposizione a chi ha ricevuto condanne per reati fiscali o un numero di denunce superiori a tre per mancato rispetto degli obblighi fiscali; tale forma di sanzione potrebbe produrre svantaggi consistenti nelle relazioni con la clientela;

 

• istituire un bonus per i contribuenti persone fisiche che evidenziano comportamenti fiscali virtuosi; il bonus da utilizzare per l’acquisto di beni e servizi in esenzione fiscale potrebbe essere pari al 5% del reddito familiare o del reddito d’impresa da corrispondere se a seguito di opportune verifiche richieste direttamente dagli stessi interessati, si accerti la regolarità sostanziale della posizione fiscale.

 

Fonti di finanziamento dell’attività: autofinanziamento

 

Risorse generate (stima): il gettito aggiuntivo realizzabile in forma ricorrente a regime potrebbe attestarsi tra un valore minimo di 20 miliardi ed uno massimo di 60 miliardi ( tra un 1/6 ed un 1/2 circa del mancato gettito dell’evasione attuale); una parte di queste somme deve essere destinata all’autofinanziamento dell’authority per renderla sempre più dotata ed efficace. Ove realizzato tale gettito contribuirebbe a consentire di ridurre significativamente il carico fiscale su famiglie ed imprese.

 

 Tempi di realizzazione: sei mesi

 

Grado di certezza delle risorse: medio alto

Grado di rilevanza: irrinunciabile

 

IV LINEA D’AZIONE –  CONTRIBUTO DI RILANCIO

 

• Il criterio guida di questo contributo è quello di un intervento fiscale che non deve avvenire sotto forma di una patrimoniale secca di natura espropriativa ma attraverso un contributo commisurato alle possibilità reddituali e patrimoniali di ogni soggetto coinvolto in misura sostanzialmente contenuta, a fronte del quale deve sussistere un preciso impegno di restituzione, un vero e proprio credito pienamente esigibile, da realizzare con varie alternative possibili: ricavi derivanti dalla vendita del patrimonio pubblico, bonus fiscali di importo corrispondente ai contributi versati da poter utilizzare con tempi e modalità da definire, somme derivanti dalla lotta all’evasione, diritti di acquisto diretti del patrimonio messo progressivamente sul mercato, rilascio di concessioni edilizie e cambi di destinazione d’uso di immobili di proprietà privata, sconti sui contributi per l’assunzione di nuovo personale, minori sanzioni per l’emersione del sommerso da negoziare su base individuale e secondo criteri guida definiti; ed in ultima istanza, se tutte le altre modalità non soddisfano il rimborso, entro un periodo di tempo prestabilito, potranno essere rilasciati diritti ad acquistare titoli di Stato decennali a sconto, da esercitare anno per anno fino a raggiungere il rimborso in linea capitale del contributo versato. In altri termini deve trattarsi in concreto di una anticipazione finanziaria allo Stato a cui deve corrispondere un impegno di restituzione multiforme, non revocabile, da realizzare in tempi certi, e con meccanismi che non vanno ad alterare gli equilibri di bilancio dello Stato.
• Devono partecipare al contributo di rilancio in forma equa e proporzionale tutti coloro che hanno patrimoni immobiliari e finanziari superiori a determinate soglie (da definire) e tutti coloro che hanno redditi superiori a determinati livelli (da definire); l’operazione deve essere impostata in modo tale da far percepire l’utilità del progetto sia per la collettività che per i singoli soggetti coinvolti.
• Le categorie coinvolte nella erogazione del contributo devono essere: persone fisiche abbienti e/o con redditi elevati, imprese di elevata solidità, istituzioni finanziarie, fondazioni.
• Il contributo deve essere commisurato in forma proporzionale ai patrimoni e ai redditi e non deve mai superare determinate soglie di incidenza (da definire), al fine di risultare marginale rispetto allo status di ricchezza acquisito da ciascun soggetto coinvolto.
• La restituzione delle singole quote di contributo versate deve avvenire nel termine massimo di cinque anni, senza corresponsione di alcun interesse, con le varie modalità individuate (entrate derivanti dalla vendita del patrimonio, recupero evasione fiscale, bonus fiscali, utilizzo dei diritti all’acquisto dei beni pubblici oggetto di dismissione, sgravi contributivi per l’assunzione di nuovo personale, riduzioni di salari per l’emersione del sommerso, opzioni all’acquisto di titoli di Stato a sconto); a tal fine il programma delle vendite del patrimonio, deve essere chiaramente predefinito e rispettato fedelmente così come le forme alternative di restituzione.

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Questo intervento deve essere implementato con le seguenti modalità:


A) Introdurre un contributo di rilancio a rimborso garantito a carico dei contribuenti più solidi e più abbienti;
B) Elaborare un piano di vendita del patrimonio pubblico da destinare al rimborso dei contributi che preveda la dismissione integrale entro il termine massimo di 15 anni;

C) Individuare una quota di risorse rivenienti dalla lotta all’evasione fiscale condotta con nuove formule di contrasto da destinare al rimborso del contributo;
D) A tutti coloro che parteciperanno all’erogazione del contributo saranno riconosciuti contestualmente dei “certificati di credito fiscali” cedibili a terzi che diano diritto a:
– bonus fiscali sugli acquisti di beni e servizi;
– esenzioni fiscali su compravendite e ristrutturazioni immobiliari;
– riduzioni degli oneri contributivi sull’assunzione di nuovo personale;
– esenzioni fiscali su acquisti di macchinari ed investimenti in genere;

 

In pratica solo agevolazioni che si autofinanziano e/o che non creano nell’ immediato nuovo debito per lo Stato;
E) Prevedere l’attribuzione di bonus fiscali ai soggetti che hanno erogato i contributi di riequilibrio di cui potranno avvalersi per l’acquisto di beni e servizi, secondo modalità da definire in forma alternativa o integrativa dei rimborsi derivanti dalla vendita di patrimonio; tali bonus potranno essere ceduti a terzi;
F) Prevedere la possibilità di effettuare il pagamento del contributo in un’unica soluzione, anche mediante il conferimento allo Stato di immobili vendibili; stabilendo in tal caso agevolazioni fiscali particolari concordate;
G) Prevedere l’attribuzione di un diritto di acquisto (cedibile a terzi e dotati di specifiche agevolazioni) a coloro che hanno corrisposto il contributo di riequilibrio, da poter utilizzare, in alternativa ai bonus fiscali e al rimborso, per acquisire i beni del patrimonio pubblico venduto attraverso aste pubbliche; in caso di esercizio effettivo del diritto gli acquirenti godranno di una esenzione fiscale totale sulle transazioni relative al bene acquistato per un periodo di quindici anni, anche per operazioni di successioni e donazioni; tali diritti potranno essere riconosciuti anche a tutti coloro che verseranno contributi volontari per l’abbattimento del debito;

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H) A coloro che ne faranno richiesta il rimborso del contributo potrà avvenire mediante il rilascio di concessioni e autorizzazioni amministrative o cambi di destinazione d’uso;
I) Alle imprese che ne fanno richiesta potrà essere concessa da parte dello Stato la possibilità di godere di sgravi contributivi sull’assunzione di nuovo personale fino al raggiungimento dell’importo del contributo di riequilibrio versato; 
L) Qualora trascorsi cinque anni dal versamento delle quote di contributo, alcuni contribuenti non hanno potuto o voluto ottenere per varie ragioni il rimborso con una delle modalità precedenti, potranno richiedere ed ottenere che la restituzione avvenga mediante un diritto ad acquistare titoli di Stato decennali con uno sconto, in modo tale da realizzare attraverso questo strumento il rimborso del contributo.

 

Tempi di realizzazione: tre mesi

 

Risorse attivabili: 10 miliardi per tre anni a partire dal 2021


Grado di rilevanza: molto alto

 

 V LINEA D’AZIONE: IL FONDO DI SOLIDARIETA’

 

Obiettivi: generare risorse per contribuire ad alimentare il Fondo per il rilancio dell’Italia in misura congrua attraverso l’introduzione di una commissione di modesta entità in termini percentuali su tutte le transazioni finanziarie (escludendo solo quelle riconducibili alle fasce più deboli) in modo tale da generare comunque un importo annuo non inferiore a 10 miliardi di euro per un periodo di tre anni.

 

Modalità d’intervento: creazione di un gruppo di lavoro che elabori le modalità di applicazione nelle forme più eque possibili.

 

Il dramma sanitario e la crisi economica tra le più sconvolgenti della nostra storia, certamente la peggiore dalla fine della seconda guerra mondiale presenta una caratteristica molto peculiare rispetto a tutte le altre crisi: la società si è spaccata in due macrocategorie, quella di coloro che non subiscono alcun danno diretto perché continuano a percepire lo stesso reddito e quella di coloro che si trovano in uno stato di interruzione totale della propria fonte di reddito.

In tale contesto, il nostro paese ha, rispetto a tutti gli altri grandi stati del mondo avanzato, un problema in più. Siamo uno stato che avendo accumulato un debito pubblico di dimensioni davvero esorbitanti e non avendo voluto affrontare questo problema nei tempi e nei modi più appropriati, si ritrova con una capacità di utilizzo di risorse pubbliche molto limitate rispetto alle necessità di intervento che la situazione contingente richiede.
A seguito delle inevitabili misure di contenimento del contagio tantissime attività economiche, commerciali ed industriali, tantissimi lavoratori, professionisti ed operatori economici in genere sono rimasti all’improvviso senza alcuna fonte di reddito. Una situazione del tutto inedita ed inimmaginabile. Tutti per questo si aspettano che lo stato  faccia tutto il necessario per alleviare adeguatamente le grandissime tragedie che stanno emergendo di giorno in giorno e che l’Europa a sua volta attivi tutti i meccanismi di sostegno per far sì che il governo sia in grado di assolvere a questo compito.

Tuttavia, pur ribadendo che la solidarietà esterna è assolutamente necessaria e va giustamente richiesta, non va dimenticato che in una economia di guerra qual è certamente quella attuale si devono attivare le migliori risorse del paese per promuovere una solidarietà interna efficace e rapportata alle effettive capacità delle forze in campo.
Lo stato siamo anche noi e ognuno dovrebbe fare, nei limiti delle proprie possibilità, qualcosa di straordinario per aiutare il paese a risollevarsi partendo da chi è stato più duramente colpito dagli effetti di questa immane paralisi economica.

La solidarietà in questo momento non può essere solo uno slogan che tutti più o meno pronunciano affinchè siano solo gli altri o alcuni a farsene carico in forma prevalente. Occorre una quantità enorme di risorse per fronteggiare le difficoltà più acute ed il problema quindi non può essere demandato alla iniziativa dei singoli, né può esser posto tutto sulle spalle delle finanze pubbliche, perché così facendo limiteremo sempre le nostre stesse capacità di difesa da qualsivoglia altro evento nefasto futuro.

Attivare quindi una vera economia della solidarietà è un bisogno ineludibile.
 

Obiettivi quantitativi: generare un gettito per alimentare il fondo per il rilancio e sviluppo per l’Italia di 10 miliardi di euro

 

Tempi di realizzazione: tre mesi

 

Grado di certezza delle risorse: medio-alto

 

Grado di rilevanza: alto

 

 

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