Gualtieri a Elkann: "La Fca deve reinvestire in Italia i soldi del prestito"
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Gualtieri a Elkann: "La Fca deve reinvestire in Italia i soldi del prestito"

Il governo vuole che la società reinvesta in Italia i soldi del prestito: "No alle delocalizzazioni". Ad aprile -87,7% di vendite in Europa

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19 Maggio 2020 - 06.59


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“Abbiamo detto a Fiat che con il prestito ci devono pagare investimenti in Italia”. Lo ha detto il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri a Quarta repubblica a proposito del prestito garantito a Fca. Gualtieri ha detto che al gruppo automobilistico il governo, per poter dare la garanzia, ha chiesto “impegni aggiuntivi rispetto a quelli esistenti”, fra cui “rafforzare e confermare tutti gli investimenti che avevate in Italia”, inoltre “abbiamo detto ‘no’ a delocalizzazioni”. “La garanzia dello Stato è legata a queste condizioni”, ha aggiunto Gualtieri. 

“Sono d’accordo – ha detto Gualtieri – con quelli che dicono che mentre per il prestito da 25.000 euro è giusto che non ci siano condizioni, quando si va su prestiti di grandi dimensioni, che pure vanno ripagati con tassi e anche con un costo della garanzia, lo Stato richieda condizioni in più ed è esattamente quello che noi facciamo”. Con Fca Italy “abbiamo interloquito, abbiamo detto con chiarezza che occorrevano impegni aggiuntivi a quelli già piuttosto stringenti del decreto che prevedono il ‘no’ alla distribuzione di dividendi, l’utilizzo dei soldi in Italia e la gestione dell’occupazione con accordi sindacali”. “Abbiamo detto a Fca ‘dovete rafforzare e confermare tutti gli investimenti che avevate in programma in Italia’, abbiamo detto no a delocalizzazioni, e verificheremo che queste risorse siano usate non solo per la filiera fornitori, ma anche per confermare e rafforzare gli investimenti in Italia”. Di fronte alla fusione di Fca con la franese Psa, Gualtieri ha detto che ” abbiamo il dovere come governo di tenerla ancorata in Italia”. 

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Fiat Chrysler Automobiles ha immatricolato in aprile, in Unione Europea più Paesi Efta e Regno Unito,10.952 vetture, con un calo dell′87,7% rispetto allo stesso mese del 2019. La quota è del 3,7% a fronte del 6,6%.

Sono invece quasi 181.500 le auto vendute nei quattro mesi, il 48% in meno dello stesso periodo dell’anno scorso, pari a una quota del 5,4% (era 6,3%).

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