Rinasce il Birrificio Messina, grazie a 15 operai-eroi
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Rinasce il Birrificio Messina, grazie a 15 operai-eroi

Il sogno dei 15 lavoratori dell’ex stabilimento della Birra Messina dal 29 luglio sarà realtà

I lavoratori che hanno permesso la nascita di Birrificio Messina
I lavoratori che hanno permesso la nascita di Birrificio Messina
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Davide Monastra Modifica articolo

20 Luglio 2016 - 15.39


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di Davide Monastra

Sarebbe potuta essere la solita storia di azienda fallita e tutti a casa. Si è trasformata in una bella (bellissima) favola dei nostri giorni grazie alla caparbietà di 15 operai, 15 eroi. Lo sfondo di questa storia è Messina, dove il 29 luglio prossimo aprirà il Birrificio Messina, araba fenice nata dalle ceneri dell’ex Birra Messina. A confermare la data di inaugurazione dell’ambizioso progetto industriale è stato Domenico Sorrenti, presidente della cooperativa “Birrificio Messina”, durante una conferenza che si è svolta ieri, 19 luglio, a Palazzo dei Leoni nella città dello Stretto.

Non è stato facile arrivare al tanto agognato giorno dell’apertura per questi 15 lavoratori. L’azienda, fondata nel 1923 dalla famiglia Lo Presti-Faranda, passa negli anni ’80 sotto il controllo dei colossi internazionali (prima Dreher, poi Heiniken)che, dopo qualche anno di attività, decidono che è giunto il momento di abbandonare lo Stretto: nel 2011 per il futuro dei dipendenti è lontano dal birrificio, licenziati e mandati a casa. Inizia così l’altra odissea – o sarebbe meglio dire il solito teatrino istituzionale – tavoli di trattative, promesse, ecc., prontamente sfumati in un nulla di fatta. Dallo sconforto del licenziamento si è però accesa una debole fiammella: orgoglio, spirito di coesione, forza di volontà e – c’è da sottolinearlo – una grandissima fiducia nei propri sogni/obiettivi hanno spinto 15 operai a credere di poter rimettere in piedi lo stabilimento per far ritornare Messina una città con una propria birra locale, senza il soffocante controllo di quelle multinazionali che guardano solo al denaro.

La via non è mai un’autostrada in linea retta ma in Sicilia, dove proprio le poche infrastrutture stradali esistenti sono tortuose e irte di pericoli (fate un giro di notte sulla A20, potreste trovare l’ispirazione per scrivere un romanzo alla maniera di Gabriel García Márquez), la gente “che è forte assai” – per citare Rossellini – non si fa mai scoraggiare dagli ostacoli e ai tanti che in questi anni hanno detto loro: “Andate a lavorare, che con il birrificio state solo perdendo tempo” (perché comunque in Sicilia i gattopardi non muoiono mai!), questi 15 visionari potranno dalla prossima settimana rispondere mostrando loro che cosa significa davvero credere in qualcosa e non mollare mai.

Scrivono nel loro comunicato i magnifici 15: “Questa è la storia di una Messina che, al contrario di quanto dicono le voci di corridoio, è lontana dall’essere morta o paralizzata. I movimenti di questa città, per quanto lenti, insistono ancora verso una crescita culturale ed industriale, che ha bisogno del contributo di tutta la collettività cittadina. Che la nascita di questa nuova impresa possa essere vista come il segno di qualcosa che, finalmente, si sta smuovendo davvero?”

La risposta? Speriamo di sì. Perché questa storia che viene da Messina è un reale esempio di come insieme, contro tutte le avversità, si vince. Sempre!

 

 

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