"Concetto spaziale, La fine di Dio" di Lucio Fontana all’asta a New York
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"Concetto spaziale, La fine di Dio" di Lucio Fontana all’asta a New York

L’opera dell'esponente dello Spazialismo sarà esposta a Milano fino all'11 aprile e successivamente messa all’asta il prossimo 15 maggio.

"Concetto spaziale, La fine di Dio" di Lucio Fontana all’asta a New York
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7 Aprile 2024 - 19.15 Culture


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Anni 60, un periodo di cambiamenti, anche nell’arte contemporanea. L’artista italoargentino Lucio Fontana sperimenta l’estetica dello spazio, e ne raggiunge l’apice con una serie di 38 opere chiamata “Fine di Dio”, realizzate tra il 1963 e il 1964 su telai ovali lavorati con una costellazione di buchi, squarci, graffiti su diverse monocromie ad olio. Fontana spiega in un’intervista del 1963: “Per me (queste opere) significano l’infinito, la cosa inconcepibile, la fine della figurazione, il principio del nulla“.

La versione in giallo cadmio, prima dell’asta, sarà esposto nelle gallerie di Sotheby’s a Milano dal 6 all’11 aprile e poi di nuovo nell’ambito delle preview di New York dal 2 al 15 maggio. La vendita è stimata tra i 20 e i 30 milioni di dollari.

Il quadro appartiene dal 2003 ai due mecenati americani Cindy e Howard Rachofsky, collezionisti americani visionari che hanno trasformato il panorama artistico della loro città natale Dallas. L’opera è una delle sole quattro che Fontana ha realizzato in giallo, e si distingue per la densità delle perforazioni, attorno alle quali la materia del colore, denso e spesso, crea una composizione drammatica.

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In quegli stessi anni i viaggi nello spazio colpivano l’interesse di tutti, e anche l’artista ne era profondamente affascinato. Per Fontana, fori e squarci sulla tela creano un nuovo concetto di spazio per l’uomo moderno, a cui è legato un nuovo concetto di spiritualità, dichiarato nel titolo dell’opera. La forma dell’uovo, nell’arte, è sempre stata legata al concetto di vita e di rinascita (viene subito in mente Piero della Francesca), e la decisione di Fontana di inserirvi queste aperture potrebbe essere stata legata ai concetti di rigenerazione, superamento dei limiti, scoperta.

Fontana è stato fondatore e figura di riferimento del movimento dello Spazialismo, che intendeva esplorare lo spazio come concetto sia fisico che psicologico. La prima perforazione di una tela da parte dell’artista risale al 1949. Da qui, la sua sperimentazione ha rotto non solo la materia dell’opera in sé, ma anche il confine tra pittura e scultura.

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