Claudia Saba a Casa Sanremo con "Era mio padre", racconto autobiografico di vittime e carnefici
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Claudia Saba a Casa Sanremo con "Era mio padre", racconto autobiografico di vittime e carnefici

Intervista esclusiva di Antonello Sette alla scrittrice e poetessa Claudia Saba

Claudia Saba a Casa Sanremo con "Era mio padre", racconto autobiografico di vittime e carnefici
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Antonello Sette Modifica articolo

11 Novembre 2023 - 01.18


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Intervista esclusiva di Antonello Sette alla scrittrice e poetessa Claudia Saba

Claudia Saba, il suo libro “Era mio padre” è stato selezionato da Casa Sanremo Writer 2024. Lei parla della sua vita?

“Si, è un racconto autobiografico, edito da Laura Capone, con la prefazione del giornalista del Tg5 

Paolo Di Mizio e la postfazione della  dottoressa Cinzia Mammoliti.

C’è dentro una parte dolorosa della mia vita. Uguale a quella di tante altre donne. 

Ma da quel dolore così grande si può e si deve tornare a vivere. Con una consapevolezza diversa”.  

Il libro è bellissimo e toccante. Con una narrazione capace di cogliere e trasmettere non solo la ferocia del carnefice, ma anche e soprattutto le sfumature di ogni sensazione provata dalle vittime…

“Ho cercato di sottolineare i dettagli più importanti che  troppo spesso sfuggono. 

La “colpa”, la vergogna, il pregiudizio. Ogni laccio che ancora imprigiona le donne nel loro ruolo di eterne colpevoli.  Non più da vittima perché, una volta che si è raccontata la verità, si smette di esserlo”.

È stata una grande emozione ricevere questo invito da Casa Sanremo?

“Un’emozione così grande che ancora stento acrederci. Soo felice che il mio libro sia stato selezionato per un evento così importante”.

Il suo libro è una straordinaria e impietosa testimonianza degli orrori che possono sconvolgere una vita.

 Come si esce dall’incubo? Bisogna chiedere aiuto o si può farcela, come è stato nel suo caso, da sola?

“Bisogna chiedere aiuto. Denunciare, parlare, non stare mai zitte. La violenza è anche questa. Pensare che il silenzio aggiusti tutto e che tutto passi senza fare nulla. Ma la violenza non passa, non si aggiusta mai da sola”.

Lei, da vittima a scrittrice, che cosa dirà nel salotto letterario di Sanremo alle donne vittime di maltrattamenti e abusi, che non hanno il coraggio di ribellarsi?

Che valgono. Che devono chiedere aiuto.Perché le donne meritano di essere amate e la violenza non è amore ma possesso malsano. Solo chiedendo aiuto ai può diventare consapevoli del valore che abbiamo come persone.

 Perché noi valiamo.  Denunciare serve a riappropriarsi della dignità che il violento vuole sottrarci.  Dopo aver denunciato, non si è più vittime, ma artefici del nuovo cammino verso sé stesse. Verso la libertà”.

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