Alla Galleria nazionale di Roma una mostra dedicata a Rocco Scotellaro
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Alla Galleria nazionale di Roma una mostra dedicata a Rocco Scotellaro

E' stata ufficialmente inaugurata la mostra "E la mia patria è dove l'erba trema," evento inserito nel calendario di celebrazioni per il centenario della nascita di Rocco Scotellaro, il celebre poeta e sindaco socialista di Tricarico (Matera)

Alla Galleria nazionale di Roma una mostra dedicata a Rocco Scotellaro
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25 Settembre 2023 - 19.50 Culture


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Nella Galleria Nazionale di Roma è stata ufficialmente inaugurata la mostra “E la mia patria è dove l’erba trema,” evento inserito nel calendario di celebrazioni per il centenario della nascita di Rocco Scotellaro, il celebre poeta e sindaco socialista di Tricarico (Matera) che ebbe il merito di portare alla luce le difficili condizioni dei contadini.

L’iniziativa è promossa dalla Regione Basilicata e dall’Apt (Agenzia per la Promozione del Turismo), con il patrocinio del Comune di Tricarico e della Fondazione Matera Basilicata 2019. La mostra, curata da Giuseppe Appella, presenta opere di 45 artisti, pittori e scultori, appartenenti a sette diverse generazioni artistiche.

Tra gli artisti coinvolti troviamo nomi illustri come Carlo Lorenzetti, Mimmo Paladino, Mario Raciti, e molti altri. L’inaugurazione ha visto la partecipazione di importanti figure, tra cui la direttrice della Galleria, Cristiana Collu, il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, il direttore generale di Apt Basilicata, Antonio Nicoletti, il curatore Giuseppe Appella, e gli stessi artisti.

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Come riporta l’agenzia di stampa Adnkronos, Bardi ha sottolineato che la mostra è ”un’altra importante tappa del viaggio intrapreso dalla Regione Basilicata per celebrare autorevolmente i cento anni dalla nascita di una personalità ricca e complessa come quella del sindaco poeta di Tricarico, Rocco Scotellaro”. Ha poi ringraziato tutti coloro che hanno contributo alla realizzazione della collettiva con cui ”attraverso le diverse forme della creatività artistica e i suoi molteplici linguaggi, possiamo infatti leggere ed esplorare più in profondità e senza schemi e pregiudizi l’anima di questo figlio della Basilicata, e il suo originale sguardo sul mondo, non solo su quello contadino, ma anche sul mondo della cultura in generale”.

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