'American Beauty' arriva a Padova
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'American Beauty' arriva a Padova

La mostra sarà nella città veneta fino al 21 gennaio 2024

'American Beauty' arriva a Padova
In foto: 'Falg' (Silver), Bansky, 2006
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16 Settembre 2023 - 21.06 Culture


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American Beauty approda anche in Italia: la mostra composta dalle 130 opere americane tanto popolari quanto contraddittorie sarà esposta, fino al 21 gennaio 2024, al Centro culturale Altinate/San Gaetano di Padova.

Un viaggio negli Stati Uniti tramite opere firmate da Bansky o anche Robert Capa; un mix tra patriottismo e imperialismo, tutti perfettamente inseriti nella metafora sempreverde dell’appunto, American Beauty.

L’esposizione è curata da Daniel Buso, storico d’arte contemporanea, e ha un obiettivo specifico, quello di presentare un’immagine degli Stati Uniti piena di contraddizioni.

Tutto parte dalla bandiera americana, emblema di forza, innocenza e giustizia; da qui 120 artisti internazionali raccontano i momenti più importanti degli ultimi 80 anni della storia americana, tra cui lo sbarco sulla luna, Martin Luther King e l’11 settembre, ponendo l’accento sui punti di forza e di criticità.

Tra gli artisti più illustri troviamo Andy Warhol, Iwo Jima, Jasper Johns e Banksy. Per loro la bandiera a stelle e strisce forma l’insieme dei diversi popoli e religioni che convivono e abitano in America; non è soltanto il simbolo del Paese, ma rappresenta fortemente anche il suo dominio globale economico e la sua supremazia militare e tecnologica.

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Dell’esposizione, una parte sarà dedicata alle più note correnti della fotografia: quella documentaria di Diane Arbus, la street photography di Henri Cartier-Bresson e Vivian Maier, insieme alle immagini colorate di Steve McCurry, Annie Leibovitz e Vanessa Beecroft.

Protagonista indiscussa della mostra sarà sicuramente la Pop Art, movimento artistico rivoluzionario che ha portato gli Stati Uniti ad essere l’eccellenza nell’arte novecentesca; qui viene rappresentata da Indiana, Rosenquist e ovviamente Warhol.

Altra corrente artistica fondante dell’esposizione è rappresentata dalla street art: sviluppatasi a New York per merito di Keith Haring, è attualmente il movimento più diffuso nel globo, soprattutto grazie alle opere di Banksy, tra giovani ribelli di periferia e voglia di rivalsa sociale, e di Obey, con il matrimonio sempre più complicato tra il bianco e le minoranze etniche e religiose.  

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