Mixed by Erry: Sibilia racconta l'ascesa (e la caduta) del re delle musicassette pirata
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Mixed by Erry: Sibilia racconta l'ascesa (e la caduta) del re delle musicassette pirata

Mixed by Erry”, scritto insieme allo sceneggiatore Armando Festa e alla docente universitaria Simona Frasca racconta la storia di un ragazzo che mette in piedi un business fatto ci compilation musicali pirata

Mixed by Erry: Sibilia racconta l'ascesa (e la caduta) del re delle musicassette pirata
Mixed by Erry di Sidney Sibilia - Credits: ufficio stampa casa di produzione Groenlandia
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Maria Calabretta Modifica articolo

2 Marzo 2023 - 17.13


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Dopo “Smetto quando Voglio” e “L’isola delle rose” Sydney Sibilia torna nelle sale cinematografiche italiane con il film “Mixed by Erry”, scritto insieme allo sceneggiatore Armando Festa e alla docente universitaria Simona Frasca, autrice dell’omonimo libro pubblicato dalla casa editrice Ad Est dell’Equatore.

Il film, prodotto da Groenlandia di Matteo Rovere e Sydney Sibilia, con il contributo di Rai Cinema e Netflix, distribuito da  01 Distribution, racconta la storia di Enrico Frattasio (Luigi d’Oriano), detto Erry, un ragazzo di Forcella che, negli anni Ottanta, sogna diventare un deejay, ma presto è costretto a scontrarsi con una realtà implacabile. Erry chiede al proprietario di un locale di poter lavorare dietro la consolle. La risposta che riceve, amaramente, è di tenersi stretto il posto nel negozio di elettrodomestici, dove si occupa delle pulizie. Per Erry quella bottega è una palestra che gli permette di allenare il proprio talento. E’ il luogo dove, a tempo perso, riesce a compilare le sue raccolte di canzoni su cassetta, tanto richieste dagli abitanti del rione.  Inaspettatamente, il suo datore di lavoro gli comunica che ha intenzione di chiudere l’attività, facendo crollare l’unica certezza del ragazzo.

L’arte di arrangiarsi suggerisce ad Erry, insieme ai fratelli Peppe (Giuseppe Arena) e Angelo (Emanuele Palumbo), di trasformare quel poco che ha, la sua passione per la musica, in un vero business che porterà nelle case di tanti italiani le sue compilation, comprese le canzoni in gara al Festival di Sanremo diffuse a manifestazione in corso. Ma, soprattutto, quel business cambierà il concetto di pirateria in Italia, un fenomeno davvero appetibile, che la criminalità organizzata non si lascierà scappare. Un giro di affari che spingerà altri contraffattori a riprodurre false copie di quelle realizzate dai Frattasio. Da qui l’esigenza di creare il marchio Mixed by Erry, unica garanzia di “falso originale”. I fratelli Frattasio vengono contattati da un grosso manager milanese, Arturo Maria Barambani (Fabrizio Gifuni), che inserirà i giovani tra i suoi clienti, con un contratto di esclusività. L’impresa illegale dei Frattasio finisce inevitabilmente nella morsa della autorità giudiziaria. Nel 1997 Erry viene arrestato, insieme ai suoi fratelli, con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla truffa e al falso. Nel film il finanziere Fortunato Ricciardi (Francesco Di Leva), un personaggio dai tratti un po’ caricaturali, con una gomma da masticare sempre in bocca, farà di tutto per mettere fine al business illegale dei Frattasio. E ci riuscirà.

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Spiega Sydney Sibilia: “Una delle domande che mi fanno più spesso quando presento un film è ‘come ti è venuta l’idea?’ oppure ‘dove hai trovato questa storia?’. In questo caso la risposta è che io questa storia non l’ho trovata ma, da che ho memoria, è sempre stata nella mia vita. Quando ero piccolo, nel mio quartiere a Salerno, non c’era il negozio di dischi, l’unico modo per comprare della musica (in un lontano periodo storico in cui la musica aveva una dimensione fisica e si comprava nei negozi) era andare da Peppe, il gestore di una bancarella che per cinquemila lire ti vendeva una cassetta Mixed By Erry oppure, se volevi risparmiare, per sole tremila lire una cassetta pirata Mixed By Erry. La qualità dell’ascolto era decisamente inferiore e anche il packaging non era curato come le originali, motivo per cui, potendosele permettere, Peppe consigliava sempre l’originale, che poi originale non era. In tutto questo ‘l’etichetta’ Mixed By Erry faceva di tutto per contrastare la pirateria, su ogni cassetta era specificato che ‘Le cassette con fotocopie non sono originali Mixed By Erry’ e tra le canzoni spesso si sentiva una voce, che oggi chiameremmo Watermark, che ci ricordava di diffidare delle imitazioni. Da quelle cassette proveniva il cento per cento della musica che ho ascoltato da bambino”.

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Matteo Rovere sottolinea come “proprio da quella vicenda l’anti -pirateria ebbe grande spinta. Nel film stigmatizziamo tantissimo che la pirateria è un reato grave.”

L’attività di contraffazione è stata ed è tutt’oggi una vera piaga per il settore della discografia e non solo. Il film, dunque, non strizza l’occhio a chi agisce fuori dalle regole. Non a caso si apre con l’arresto del re del sommerso. Ma fa emergere aspetti che vanno oltre il racconto dell’attività illecita dei Frattasio. Racconta un pezzo della adolescenza di una generazione, mostra quanto sia difficile avere sogni incompatibili con il posto in cui si è nati, descrive l’aspirazione legittima a scrollarsi di dosso la povertà, racconta la voglia di uscire da una situazione di marginalità, mette sotto la lente di ingrandimento la forza della creatività, che nasce dal bisogno di reiventarsi e di sopravvivere.

L’arte di trovare soluzioni, di guadagnarsi da vivere anche al limite del lecito, i giovani Frattasio la apprendono all’interno delle mura domestiche. Il padre Pasquale (Adriano Pantaleo) per arrotondare vende tè al posto di whisky su una bancarella a Piazza Garibaldi, con la complicità di tutta la famiglia. Nonostante il “pacco” rifilato tutti i giorni ai turisti, un’etica ce l’ha, perché continuerà a mantenere lo stesso stile di vita semplice, insieme alla moglie Marisa (Cristiana Dell’Anna), convinto che la birichinata che ha reso i figli ricchi, prima o poi finirà.

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In questo contesto, Erry il creativo, è spinto non dalla prospettiva del facile guadagno, né dalla voglia di trasgredire le regole, ma è trasportato da un amore sincero per la musica, dal desiderio di compilare una lista di canzoni per la fidanzata del fratello Francesca (Chiara Celotto), oppure di conquistare Teresa (Greta Esposito), una giovane appassionata di musica,  che poi sposerà. Insomma, Erry da  deejay mancato finisce per diventare il pioniere della pirateria, quasi senza averne coscienza, perché in lui prevale il sogno, il desiderio di riscatto. Inevitabilmente gli illeciti commessi, i soldi guadagnati, l’imprudenza di parlare con dei boss della malavita, i guai con la giustizia, fino alla pena della detenzione, sono tutti effetti collaterali per il giovane di Forcella, che non smetterà di ripetere: “Io volevo solo fare il Dj”.

Il bello dell’opera di Sydney Sibilia è nella capacità di entrare nell’animo di chi infrange le regole, per coglierne anche il lato romantico. Per questo il suo nuovo lavoro è riuscito.

Il tempo in sala scorre fluido, con un ritmo vivace. La storia è raccontata in modo divertente e a tratti commovente, con una ricostruzione degli ambienti perfetta e una colonna sonora che accompagna piacevolmente la proiezione. Il film è girato e recitato con grande maestria.

Ha ragione Sydney Sibilia: la storia valeva un film.

Una raccomandazione: non alzatevi dalle poltrone prima dei titoli di coda.

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