ScenArte 28° Festival Internazionale del Teatro Urbano nella periferia di Roma Nord
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ScenArte 28° Festival Internazionale del Teatro Urbano nella periferia di Roma Nord

Il teatro urbano nasce, vive e si sviluppa insieme alla gente. Una condizione che il teatro di tradizione non riuscirà mai a far vivere agli spettatori. Intervista con Emilio Genazzini

Abraxa Teatro - intervista a Emilio Genazzini per ScenArte
Abraxa Teatro - intervista a Emilio Genazzini per ScenArte
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28 Agosto 2022 - 10.32


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di Alessia de Antoniis

Dal 20 al 28 agosto ScenArte ha animato le strade di Isola Farnese, Cesano di Roma e il Giardino degli Aranci, con più di quaranta spettacoli dal vivo

Abraxa Teatro, storica compagnia di respiro internazionale, ha performato in quartieri periferici di Roma Nord con ScenArte. 28° Festival Internazionale del Teatro Urbano. Ideato e diretto da Emilio Genazzini, la sua è una delle manifestazioni più longeve della capitale.

L’idea è quella di promuovere il teatro in territori non rientranti nei normali circuiti delle manifestazioni capitoline, mettendo queste zone di Roma in relazione con un cuore pulsante di iniziative come il Giardino degli Aranci, tra l’Aventino e Testaccio,

Il teatro urbano, da molti visto come una forma artistica di qualità inferiore rispetto al teatro tradizionale, è invece una forma d’arte attenta ai bisogni e alle istanze della contemporaneità, un teatro come luogo di ricerca artistica partendo da tematiche sociali.

Abraxa Teatro, gruppo che fa sperimentazione in Italia e all’estero, ha come mission ricercare la contemporaneità e la continua valorizzazione del teatro come forma di espressione di bisogni e sentimenti. E lo fa integrando la sperimentazione nel tessuto sociale attuale.

“Per essere una ricerca artistica è necessario vivere le condizioni sociali che tutti stanno attraversando”. Così Emilio Genazzini, direttore artistico, regista, attore, autore e fondatore della compagnia Abraxa Teatro.

Quanto è urgente rimettere le tematiche sociali al centro del teatro?

Spesso gli artisti sono essi stessi interpreti di difficoltà sociali di vario tipo. È ovvio parlare di tanti artisti che hanno vissuto in condizioni estremamente disagiate. Il mio spettacolo “Il Rituale delle Libertà” muove le sue mosse proprio da una mancanza di libertà estremamente sentita in questi ultimi anni. Quindi l’attenzione alle tematiche sociali è urgente quanto è urgente vivere appieno la vita ed essere interpreti dell’epoca.

C’è voglia di andare a vedere una drammaturgia che parla di un disagio, di un’urgenza o si cerca evasione?

Sicuramente ci sono molte persone che vogliono andare a vedere solo spettacoli di evasione ma, per esempio, al Festival vedo tante persone che sembrano interessate a seguire tematiche sociali. Quindi direi che ci sono tante persone che hanno bisogno di riflessioni serie da poter considerare e comprendere

Teatro urbano. Siamo abituati al teatro in un luogo chiuso, protetto. Per molti teatro all’aperto è sinonimo di arena. Cosa comporta a livello umano fare teatro non solo abbattendo la quarta parete, ma senza nessuna parete?

Intanto vorrei creare una specifica tra il teatro di strada e il teatro urbano, anche se ormai da molti anni vengono usati come sinonimi. Il libro curato da Clelia Falletti, intitolato “Ricerca e sperimentazione di Abraxa Teatro” riporta questa specifica che adesso faccio e definisce che Abraxa Teatro ha iniziato il Teatro Urbano in Italia, specificatamente nel 1989 sulla banchina della metropolitana di Roma Termini. Il teatro di strada è un teatro che si impone all’attenzione, cerca di richiamare le persone dal loro quotidiano per farlo partecipare a un avvenimento che si svolge all’aperto. Il teatro urbano invece, è un teatro che cerca degli scenari dove le persone si ritrovano per i motivi più disparati. Si inserisce nel tessuto urbano, accompagna le persone e cerca di portare arte e interesse all’interno della quotidianità. In ogni caso, strada e urbano hanno la grandissima qualità di nascere, vivere e svilupparsi insieme alla gente, coinvolgendola direttamente nell’evento. E questa è una condizione che il teatro di tradizione non riuscirà mai ad avere e non riuscirà mai a fare vivere agli spettatori.

Per molti questo tipo di performance è sinonimo di teatro improvvisato, di scarsa qualità. Cosa significa invece fare teatro urbano?

In metropolitana, come nei treni, per esempio, io ho misurato esattamente la lunghezza dei vagoni, le distanze tra le sedie, la presenza dei mancorrenti che poi ho ricostruito nella mia sala per fare le prove. Dire che il teatro di strada o il teatro urbano sia improvvisato è una vera corbelleria, tutti possono improvvisare sia al chiuso che all’aperto, ma gli spettacoli di teatro all’aperto possono portare una ricerca approfondita, una qualità di precisione e di accuratezza nella ricerca del messaggio da voler trasmettere.

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