Il film “Triangle of Sadness” di Ruben Ostlund ha vinto la Palma d’oro della 75esima edizione del Festival di Cannes.
Assegnati a ex-aequo sia il Premio della Giuria che il Grand Prix della giuria. Il primo è andato a a “Eo” di Jerry Skolimowski e a “Le otto montagne”, film tratto dal romanzo di Paolo Cognetti e diretto da Charlotte Vandermeersch e Felix Van Groeningen, mentre il secondo a “Close”, di Lukas Dhont e “Stars At Noon” di Claire Denis.
Una cerimonia iniziata con i premi ai cortometraggi. La Menzione speciale è andata a “Lori” di Abinash Bikram Shah mentre la Palma d’oro è stata assegnata a “The Water Murmurs” di Jianying Chen. “War Pony” di Riley Keough e Gina Gammell, presentato nella selezione Un Certain Regard, ha vinto la Camera d’or
per la miglior opera prima di tutta la rassegna.
La Menzione speciale per la miglior opera prima di tutta la rassegna è stata assegnata a “Plan 75” di Hayakawa Che, film di una donna sull’eutanasia. Come
miglior attrice è stata premiata Zar Amir Ebrahimi per il film “Holy Spider” di Ali Abbasi.
Tarik Saleh , per “Boy From Heaven” ha portato a casa il premio per la miglior sceneggiatura, mentre il premio per la miglior interpretazione maschile è stato assegnato a Song Kang-Ho, protagonista del film “Broker” di Kore-Eda Hirokazu.
Prima del prosieguo della premiazione c’è stato spazio per un siparietto del presidente della giuria,
Vincent Lindon , il quale ha affermato, scherzando, di voler fare il bis il prossimo anno. “In questi giorni troppo brevi sono stato amato alla follia. Ho amato tutto, l’energia devastante che si respira nelle strade, e soprattutto la giuria – ha detto -. E’ tempo di rompere con questa abitudine che vuole che la giuria cambi ogni anno. ‘Bissiamo’ questo gruppo nel 2023, servono altri quattro anni! All’unanimità chiediamo la nostra rielezione”. Una richiesta accolta dagli applausi della platea.