Non escludiamo i ragazzi dal dibattito, per molti giovani Facebook è la noia, solo per alcuni boomer rimane utile
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Non escludiamo i ragazzi dal dibattito, per molti giovani Facebook è la noia, solo per alcuni boomer rimane utile

Un giro di opinioni per sondare i pareri dei giovanissimi sull' uso del social network di Mark Zuckerberg. Molti neppure si iscrivono e preferiscono di gran lunga TikTok per le immagini e la sua dinamicità

Non escludiamo i ragazzi dal dibattito, per molti giovani Facebook è la noia, solo per alcuni boomer rimane utile
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10 Febbraio 2022 - 21.34


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di Elena La Verde
Facebook, al suo esordio, nel lontano 2004, era il social per eccellenza: unico e solo, aveva riscosso un notevolissimo successo, arrivando a raggiungere in brevissimo tempo un milione di utenti e acquisendone, giorno dopo giorno, sempre di nuovi. Era, appunto. Perché le cose sono cambiate rispetto a diciotto anni fa: quel coinvolgente stato di ebbrezza e quel grande entusiasmo, manifestati da numerose persone fin dall’inizio, sembrano oggi un ricordo sbiadito.

Facebook, inteso come social network, per la prima volta nella sua storia, da quando Zuckerberg lo fondò tra i banchi universitari di Harvard, ha registrato nell’ultimo trimestre un calo di utenti attivi giornalieri, da un miliardo e 930 milioni a un miliardo e 929. Precisiamo. Si tratta di cifre minime che in apparenza non spaventano, ma in verità sono sinonimo di una profonda crisi che il social sta attraversando.
In altre parole, Facebook non cresce più.

Non attira più utenti attivi come una volta, in particolare i giovani e i giovanissimi, che si sono spostati su altre piattaforme concorrenti, come TikTok, il colosso cinese, controllato da ByteDance. E se loro fuggono, sono i genitori (o i nonni) a restare. Facebook negli ultimi tempi è diventato di fatto il social dei “boomer”, che sta per la forma abbreviata di baby boomers, ovvero di coloro che sono nati tra la metà degli anni Quaranta e Sessanta e sono i figli del cosiddetto boom economico.

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Ad ogni modo, al di là di ogni disquisizione terminologica, a che cosa si deve questo cambio di rotta? E’ un tipo di domanda che nasce spontanea, ma che non trova una risposta univoca. Effettivamente, sono molteplici le cause di questo cambiamento e gli studiosi di media, che ne hanno già discusso ampiamente, continuano tuttora ad entrare nel merito della vicenda.

Per questo motivo, all’interno del dibattito, non dovrebbero essere esclusi i ragazzi, i membri della “Generazione Z”, i nati tra la seconda metà degli anni Novanta e la fine dei Duemila. Del resto, sono loro i veri protagonisti di questo salto generazionale sui social.

Facendo un rapido giro di opinioni, un interessante e comune aspetto emerso è il fatto che Facebook venga percepito come noioso. “Facebook è la noia”, ci racconta ad esempio la giovane Sofia. “Non sono iscritta, ma sono entrata una volta con l’account di mia madre e mi è bastato poco per capire quanto sia confusionario, poco dinamico e immediato. Zero immagini, zero video nella home, ma solo conversazioni lunghissime, con zero contenuti: o si parla di gatti o si parla di ricette per la cucina…Le conversazioni di mia madre sono proprio noiose!”.

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I lunghi flussi di parole annoiano e si preferisce di gran lunga la leggerezza delle fotografie e dei video bravi.
Lo spiega Marika, che è sulla stessa lunghezza d’onda di Sofia: “Io quando ero più piccola usavo molto Facebook per seguire i profili dei miei cantanti preferiti e salvavo spesso le loro foto. Ripeto, ero piccola e non capivo che esistevano altri social. Ma, quando ho cambiato telefono, ho scoperto Instagram (che appartiene sempre a Zuckerberg ndr.) e TikTok; ho visto che i miei idoli postavano con più frequenza su questi social, che su Facebook. Con il tempo, l’ho abbandonato definitivamente, anche se ogni tanto faccio l’accesso così, giusto per vedere cosa si dice e penso sempre che sia una pessima idea, perché sui post dei cantanti che seguo, leggo sempre insulti e commenti di odio da parte degli adulti, su come la musica di oggi non sia buona e bla bla bla!”

TikTok e altre piattaforme video simili – secondo le nuove generazioni – sono anche il perfetto trampolino di lancio per allargare la propria cerchia sociale, per farsi conoscere e fare di una passione anche il proprio lavoro. Questo è il caso di Giovanni, aspirante gamer professionista (chi gioca ai videogames non solo in modo ludico, ma anche professionale ndr.). Quest’ultimo, un po’ per gioco un po’ per noia, ha iniziato a filmarsi, mentre giocava ai videogiochi.

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Con il tempo ha investito maggiormente sulla sua attività e ha raggiunto anche un buon seguito, sebbene miri a guadagnare di più. “Verso la fine delle medie, mi sono registrato su Facebook per curiosità. Sapevo che era un social con tante funzionalità, per cui pensavo che fosse perfetto per me, che volevo girare video e farmi conoscere come gamer. Ebbene, mi sono dovuto ricredere: con l’attrezzatura ho iniziato a girare, ma non avevo riscontri e nessuno, se non all’infuori dei miei amici, guardava i miei video. Da quando ho aperto TikTok, per pubblicizzare le mie live-stream su Twitch e Youtube, la mia popolarità è notevolmente aumentata e questo mi ha permesso di conoscere un sacco di persone dell’ambiente”.

Così è successo che Facebook abbia perso terreno negli ultimi tempi, diventando un paese per vecchi e non più adatto alle esigenze dei giovani. Intanto, Zuckerberg, per fronteggiare la concorrenza, ha deciso di puntare sul suo “metaverso” e sui mondi virtuali possibili. Dire a questo punto quale sarà l’esito di questa operazione, è complicato. Prevedere il futuro di Facebook, come social network, lo è altrettanto. Tra alti e bassi, Facebook tornerà a rivoluzionare il mondo di Internet? Vedremo. Ai posteri l’ardua sentenza.

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