Ivan Graziani, a venticinque anni dalla morte pubblicati pezzi inediti del cantautore
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Ivan Graziani, a venticinque anni dalla morte pubblicati pezzi inediti del cantautore

Nello studio di registrazione di Novafeltria, con l'applicazione di tecnologie avanzate, si sono aperti vecchi nastri contenenti tracce mai pubblicate. Breve profilo del chitarrista abruzzese.

Ivan Graziani, a venticinque anni dalla morte pubblicati pezzi inediti del cantautore
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30 Dicembre 2021 - 19.24


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Saranno venticinque anni, il prossimo 1 gennaio, che Ivan Graziani, uno dei rappresentati più originali della scuola cantautorale degli anni Sessanta-Settanta, ci ha lasciato. Un talentuoso chitarrista che si avvicinava più di tutti al mondo del rock anglosassone.

Ancora oggi continua ad avere molti fan club dedicati che non cessano mai di ricordarlo andando alla ricerca di materiale inedito da poter portare alla conoscenza di un più vasto pubblico. Nel suo studio di registrazione, “Officine Pan Idler” di Novafeltria (Rimini), con l’applicazione di tecnologie avanzate, si sono “aperti” vecchi nastri lasciati dall’artista che hanno fatto scoprire tracce inedite. Su questo è nato il progetto per catalogarle e pubblicarle proprio nel 2022, venticinquennale della sua scomparsa.

Chi era Ivan Graziani

Nacque a Teramo il 6 ottobre 1945 e sin da piccolo talmente appassionato di chitarra che a solo 18 anni iniziò a suonare nel complesso di Nino Dale & His Modernists, molto noto in Abruzzo. Più tardi, nel 1966, fondò il suo gruppo Ivan e i Saggi che diventeranno poi Anonima Sound e con i quali Graziani inciderà il primo disco: Parla tu.

Dopo la leva obbligatoria inizierà il nuovo percorso da solista e nel 1973 inciderà il suo primo album in, inglese. Desperation, a cui farà seguito, La città che io vorrei. Intanto sarà chiamato a collaborare dai maggiori artisti del momento: Premiata Forneria Marconi, Lucio Battisti, Bruno Lauzi, Francesco De Gregori e Antonello Venditti.

Il vero successo arrivò con l’etichetta Numero Uno, con cui pubblicò l’album I lupi, che conteneva il singolo Lugano addio. Era il 1977. L’anno successivo colpì ancora nel segno con l’album Pigro, poi ancora Agnese dolce Agnese, altro grande successo grazie al singolo Agnese. Nel 1980 tramite il singolo indimenticabile Firenze (canzone triste) partecipò al Festivalbar e tramite questo pezzo lanciò l’intero album Viaggi e intemperie.

La notorietà lo porto al Festival di Sanremo del 1985 con Franca ti amo, senza però ottenere un buon riscontro a cui fece seguito anche il flop dell’album Piknic. Lasciò la Numero Uno e si affidò alla Carosello e nel contempo decise di incidere anche in proprio, a casa sua, a Novafeltria.

Nel 1994, con l’etichetta Carosello, tornò sul palco del Festival di Sanremo con il brano Maledette malelingue, settimo posto e buon riscontro di vendite confermato anche dal successivo album Malelingue. Nel 1995 firmò per la Cgd pubblicando un album dal vivo con cinque inediti di cui uno in duetto con Renato Zero. Mentre programmava un nuovo album sopraggiunge la malattia che due anni dopo l’avrebbe portato alla morte. Era il 1 gennaio del 1997.

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