La piovra massonica e il governo d’Italia: gli inconfessabili segreti del potere nel nostro Paese
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La piovra massonica e il governo d’Italia: gli inconfessabili segreti del potere nel nostro Paese

Ricorre quest’anno un ben triste anniversario, il quarantennale della scoperta della Loggia massonica Propaganda 2 – la famigerata P2. La ricorda ancora qualcuno? Un libro di Ferruccio Pinotti

Indagini sui legami tra mafia e massoneria
Indagini sui legami tra mafia e massoneria
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Giuseppe Costigliola Modifica articolo

10 Ottobre 2021 - 19.24


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Ricorre quest’anno un ben triste anniversario, il quarantennale della scoperta della Loggia massonica Propaganda 2 – la famigerata P2. La ricorda ancora qualcuno? Be’, considerato che si tratta del più macroscopico e devastante esempio di Antistato incistato nello Stato, di mortale colpo inferto alla sempre vacillante democrazia di questo disastrato Paese, ricordarla e temerne i nefasti, perduranti effetti dovremmo tutti. Per dovere civico, per amore di libertà, per semplice buon senso. Pare invece che così non sia.

Ma mettiamo che, nella generale indifferenza e nel diffuso oblio, qualcuno s’incaponisca a condurre una coraggiosa indagine per rispondere ad alcuni rimossi interrogativi, del tipo: Esistono ancora poteri occulti che determinano a ogni livello le nostre vite? Se sì, quali sono e come sono tra loro interconnessi? Quanto conta oggi la massoneria in Italia? Qual è lo stato delle cose a quarant’anni dalla scoperta P2? Quanti e quali sono i “fratelli” di loggia? Quali posizioni di vertice occupano nella società italiana?

Quel qualcuno esiste ed è Ferruccio Pinotti, giornalista e scrittore che da anni porta avanti inchieste delicate e scottanti, penetrando con ammirevole pertinacia in limacciosi e tenebrosi meandri per portare alla luce il purulento intreccio di poteri che governano l’Italia e, più in generale, il mondo occidentale. Le sue ricerche sull’omicidio del banchiere Roberto Calvi, sull’Opus Dei, sulla massoneria, sugli intrecci tra poteri finanziari e mafia, sulle origini delle fortune di Berlusconi e gli appoggi in Vaticano, sono delle pietre miliari nel giornalismo d’inchiesta. E quelle domande trovano risposte puntuali e inquietanti nel suo ultimo lavoro, Potere massonico, introdotto dallo stesso autore e con la prefazione di Aldo Cazzullo, pubblicato da Chiarelettere, e che già nel sottotitolo reca una dichiarazione di guerra: “La ‘Fratellanza’ che comanda l’Italia: politica, finanza, industria, mass media, magistratura, crimine organizzato”.

Ora, il mondo è pieno di teorie complottiste e cospirazioniste che avvelenano l’infosfera, più o meno sensate, spesso strampalate. Ma qui siamo davanti a un’inchiesta tanto avvincente quanto rigorosa e accurata, frutto di anni di indagini, che ricostruisce la storia e l’ininterrotta influenza delle logge massoniche in Italia.

Pinotti affronta la complessa materia senza pregiudizi, proponendosi equilibrio di giudizio e una lucida gestione della considerevole mole di dati e testimonianze raccolte. L’inchiesta, condotta con interviste esclusive (memorabili quelle a Gelli e Cossiga), atti giudiziari, fonti “coperte” e prove documentali, ci conduce alla comprensione del fenomeno massoneria, del suo ramificato potere nella realtà contemporanea. Impresa ben complicata poiché essa, insieme alla Chiesa cattolica, è una delle due grandi “strutture sistemiche di potere” che storicamente si contendono il predominio in Italia. Associazioni dagli organici e dai segreti ferreamente custoditi, su cui girano informazioni nebulose e frammentarie che ne ostacolano lo studio e l’analisi.

Il problema, è evidente, non è l’esistenza in sé delle logge massoniche, ma si pone quando esse si tramutano in associazioni che perseguono fini illegali, in opportunità d’infiltrazione delle mafie nell’economia reale e nella politica, in strumenti di riciclaggio e centri operativi del voto di scambio politico-mafioso, in consorterie che determinano le sorti di magistrati, di concorsi universitari, di carriere politiche, di alti gradi militari, di cariche istituzionali e servizi segreti, dei consigli di amministrazione delle banche e degli istituti finanziari, la fortuna di imprenditori e industriali.

Pinotti articola la sua inchiesta su cinque piani. Parte da una necessaria ricostruzione storica del potere massone nelle istituzioni e nella politica italiana, dalle origini settecentesche, all’Unità d’Italia, al fascismo; prosegue analizzando figure apicali quali Presidenti della Repubblica e del Consiglio, ministri, grand commis, alti funzionari dello stato e importanti banchieri, da cui emerge netta e chiara la consistenza del potere massonico nel nostro Paese. Nella terza parte affronta, con l’ausilio di testimonianze e documenti inediti, i capitoli più oscuri della massoneria: il “patto inconfessabile” con le organizzazioni criminali e mafiose, l’infiltrazione nella magistratura e i processi aggiustati, il lavoro della Commissione Antimafia. La quarta parte analizza la questione del potere in ambito economico e finanziario, ricostruendone gli aspetti più controversi e i maggiori scandali che hanno funestato gli ultimi decenni della nostra storia. Nella quinta e ultima parte

il viaggio in questo criptomondo prosegue con un reportage sulle principali obbedienze massoniche italiane (il Grande Oriente d’Italia, la Gran Loggia d’Italia e la Gran Loggia regolare), realizzato attraverso interviste, colloqui, partecipazione a incontri pubblici e riservati, raccolta di dati sensibili. L’inchiesta si chiude con delle interviste di “controcanto” ad ex appartenenti ed esperti che analizzano criticamente storia e realtà della massoneria.

Di particolare interesse i paragrafi su vicende recenti e contemporanee della politica italiana, come le stragi del 1992-93 e gli omicidi dei giudici Falcone e Borsellino che hanno mutato il corso della storia italiana – come già era avvenuto con l’omicidio “di Stato” di Aldo Moro –, il patto del Nazareno, le riforme tentate e realizzate da Renzi, la “strana parabola” del Movimento Cinque Stelle, “la vera storia del governo Conte”, fino a Draghi, “l’uomo benedetto da massoneria e Vaticano”, e agli esiti delle sue privatizzazioni.

Le conclusioni? Da far gelare il sangue nelle vene. Il libro dimostra che la massoneria costituisce “uno dei network di potere più stabili nel disegnare gli equilibri del potere e nel creare alleanze, talvolta anche criminali, con altri poteri: dai servizi segreti alle mafie e al terrorismo, dall’alta banca alla speculazione finanziaria selvaggia, governando e indirizzando le politiche interne e il fenomeno della globalizzazione secondo linee spesso imperscrutabili, infiltrando e facendosi infiltrare persino da un altro ‘potere forte’ e bimillenario quale la Chiesa cattolica”. La massoneria sarebbe insomma un fondamentale tessuto connettivo in ambito politico, economico, finanziario e istituzionale, un “fiume carsico” che attraversa, ora in superficie ora sommerso, la storia d’Italia, periodicamente soggetto ad infiltrazioni criminali e colpevole di criminose e scellerate svendite di pezzi dell’economia nazionale.

In questo quadro sconfortante, il viaggio “infernale” intrapreso da Pinotti porta al pettine il mai risolto nodo della democrazia nel nostro Paese. In quanto espressione di un mondo arcaico, fondato sulla cooptazione e la negazione del merito, la massoneria rappresenta infatti una patente sconfitta per una democrazia moderna, per uno Stato socialmente e culturalmente avanzato. A porre un freno a questa deriva illiberale e antidemocratica non è certo bastata la legge Spadolini-Anselmi del 1981, dimostratasi ampiamente – e volutamente, si apprende, tra le altre rivelazioni contenute in questo libro – incapace di intaccare un potere impenetrabile, che negli anni ne è uscito addirittura rafforzato. Per scardinare un sistema così perverso urgerebbe, innanzitutto, un cambio di paradigma culturale, il superamento di una mentalità appunto arcaica. E, a livello di intervento normativo, una legislazione ad hoc che ne impedisca commistioni malavitose, in grado di regolamentare il problema spinoso della double loyality alle istituzioni nel caso di cariche pubbliche e delle autorità regolatorie dell’economia e della finanza. Già, ma chi potrebbe farla questa fantomatica legge, se non un comitato di massoni?

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