La provocazione di Mauro Corona: "Il Pd gestito da Zingaretti? Mi fa venire voglia di votare Salvini"
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La provocazione di Mauro Corona: "Il Pd gestito da Zingaretti? Mi fa venire voglia di votare Salvini"

Lo scrittore: "Quando sento Zingaretti dire 'dobbiamo riaccendere il motore Italia', che cosa intende? Non parla di contenuti"

Mauro Corona
Mauro Corona
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4 Marzo 2021 - 15.27


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Lo ‘scrittore montanaro’ Mauro Corona torna a far parlare di sè: in un’intervista ha infatti dichiarato di non riuscire a “riconoscermi, da uomo di sinistra prima del Pc e poi di Rifondazione, in un partito guidato da uno come Zingaretti, che non ha carisma e che al massimo può soltanto guidare un’automobile. Mi costringono a diventare di destra, quando sento Salvini dire ‘abbassiamo le tasse’ o ‘blocchiamo le cartelle esattoriali’ o ‘eliminiamo quella sanguisuga di Equitalia’”.
Corona ricorda parlando del Pd e dell’eventualità di un congresso, prima del 2023 e aperto alle correnti, “quando dicevo alla Berlinguer che bisogna accogliere anche le idee degli altri, anche quelle di destra, se sono buone, e farle proprie, ricevevo insulti. Ma non si tratta di parteggiare ma di accogliere un’idea buona”. 
“Poi, invece, quello che dicevo si è realizzato con l’unione al Governo. Ora, però, lo spirito deve farsi materia e bisogna vedere, se il governo realizzerà qualcosa di utile: tutti inneggiano al dio Draghi, ma i ministri sono sempre gli stessi, non è cambiato nulla, gli uomini nei dicasteri che contano sono sempre quelli”. 
“Il Partito Democratico – prosegue Corona – deve ripartire dai giovani, dall’onestà e dalla lealtà: quando sento Zingaretti dire ‘dobbiamo riaccendere il motore Italia’, che cosa intende? Non parla di contenuti. Dimmi che vuoi riaprire le fabbriche, piuttosto. Servono le idee ma poi devono essere messe in pratica”.
Riguardo i provvedimenti per l’epidemia da Covid, secondo Corona “chiudere la montagna è stata un’idiozia. Sono gli assembramenti nelle città il problema: qui a Erto, nel mio paese, si sono contagiati in casa. Il Governo dovrebbe ascoltare la voce ‘di chi abita’, il solo che può dirti cosa fare, non posso io partire da qui e andare da uno a Catania e dirgli come comportarsi. Ad esempio, qui nel mio paese, dove non c’è nemmeno una macelleria, siamo a un solo chilometro dal confine con il Veneto, ma non ci posso andare a fare la spesa e devo fare 15 chilometri per andare in un negozio che sia nella mia regione”.
“Bisogna che la politica si adegui alle realtà locali – conclude – Dev’essere come un bisturi che va a sanare soltanto le parti malate e non che taglia tutto. La politica dovrebbe fare un esame e Draghi, che sarà pure un ottimo economista, lo hanno pescato da un giorno all’altro e non so se ha idea su come concludere il proprio romanzo politico. Invece, c’è gente che il romanzo della politica lo scrive da una vita ma non è lì”.

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