Anzaldi scrive a Fico: "Emetta un'istanza di accesso alle schede di votazione di Marcello Foa"
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Anzaldi scrive a Fico: "Emetta un'istanza di accesso alle schede di votazione di Marcello Foa"

Il segretario della Commissione di Vigilanza Rai: "Ho fondati motivi di ritenere che, in occasione della votazione talune schede di votazione potrebbero risultare segnate"

Marcello Foa
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5 Maggio 2020 - 15.37


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Michele Anzaldi, segretario Italia Viva della Commissione di Vigilanza Rai, ha scritto al Presidente della Camera Roberto Fico una istanza di accesso agli atti relativi alle schede di votazione per la nomina di Marcello Foa a Presidente della Rai.
Scrive il parlamentare: “Lo scrivente, come più volte denunciato nelle precedenti istanze formulate, nonché in occasione di comunicati stampa, ha fondati motivi di ritenere che, in occasione della votazione che si è svolta presso la Commissione di Vigilanza RAI in data 26 settembre 2018 relativa all’approvazione della nomina del Dott. FOA nella carica di Presidente della RAI, talune schede di votazione potrebbero risultare segnate e, come tali, riconoscibili, con conseguente invalidazione del voto espresso in tale occasione, in quanto contrastante con la prescrizione contenuta all’art. 12 bis, comma 3, del Regolamento della medesima Commissione di Vigilanza RAI, ai sensi del quale la votazione del parere vincolante per la nomina del Presidente della RAI deve essere effettuata a scrutinio segreto.
Lo scrivente, pertanto, in qualità di deputato eletto presso il Parlamento italiano e, soprattutto, di segretario della Commissione di Vigilanza RAI, ha non solo un pieno diritto, ma anche un preciso dovere di indagare – e, nel caso, di denunciare – eventuali irregolarità nell’attività svolta dalla Commissione bicamerale di cui l’istante fa parte; tanto più ciò va sostenuto nel caso di specie, considerati i rilevantissimi effetti che un servizio pubblico radiotelevisivo, cedevole agli interessi e alle richieste di alcune forze politiche, ha determinato e continua a determinare in danno delle altre forze politiche (cui appartengono gli attuali istanti) nonché in danno del più generale valore della pluralità e obiettività dell’informazione.
Lo scrivente, pertanto, anche quale rappresentante del Popolo italiano che lo ha eletto, ha un interesse diretto, concreto ed attuale ad accedere ai documenti richiesti, al fine, si ribadisce, di tutelare l’interesse generale (di cui si fa portatore, in qualità di parlamentare e di membro della Commissione di Vigilanza RAI) alla pluralità ed imparzialità dell’informazione, interesse messo evidentemente in pericolo, laddove fossero confermate le irregolarità nell’approvazione della nomina dell’attuale Presidente della RAI, che – giova ripeterlo – si ha fondato motivo di temere.
Il pieno diritto dell’attuale istante ad accedere alla documentazione richiesta va riconosciuto alla luce di quanto disposto tanto nel Regolamento per l’accesso agli atti della Camera dei Deputati, quanto in quello per l’accesso agli atti del Senato, i quali riconoscono espressamente il diritto di accesso “a chiunque abbia un interesse diretto, concreto e attuale, corrispondente ad una situazione giuridicamente tutelata e collegata al documento al quale è chiesto l’accesso”.
Né può negarsi il pieno diritto dell’istante ad accedere alla documentazione richiesta sull’assunto che i procedimenti parlamentari sarebbero esclusi dall’ambito di applicazione della disciplina dei citati Regolamenti per l’accesso agli atti amministrativi, tanto della Camera dei Deputati, quanto del Senato della Repubblica.
Entrambi i suddetti Regolamenti, infatti, delimitano con esattezza il proprio ambito di applicazione, prevedendo, all’art. 2 comma 1, che “Il diritto di accesso è escluso:
a) per i documenti coperti da segreto di Stato ai sensi dell’articolo 39 della legge 3 agosto 2007, n. 124, nonché nei casi di segreto o di divieto di divulgazione altrimenti previsti dall’ordinamento;
b) nei confronti dell’attività diretta all’emanazione di atti normativi, amministrativi generali, di pianificazione e di programmazione;
c) nei procedimenti selettivi, nei confronti dei documenti amministrativi contenenti informazioni di carattere psico- attitudinale relativi a terzi;
d) nei confronti dei pareri legali acquisiti nel corso dell’attività amministrativa con riferimento a situazioni di contenzioso potenziale o in atto;
e) nei confronti degli atti per i quali sia già stata effettuata la pubblicazione sulla base della normativa interna”.
Dalla previsione citata, pertanto, si desume che non sono esclusi dall’accesso tutti gli atti degli organi parlamentari, ma solo quelli diretti “all’emanazione di atti normativi, amministrativi generali, di pianificazione e di programmazione”, nei quali certamente non rientrano quelli relativi alla nomina dei soggetti destinati a ricoprire incarichi apicali presso società concessionarie, qualificati dagli organi di giustizia amministrativa quali atti di alta amministrazione. Né la natura politica del soggetto che ha posto in essere gli atti, ai quali si chiede di accedere, potrebbe costituire ostacolo all’ostensione degli atti stessi, considerato che entrambi i Regolamenti (della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica) per l’accesso agli atti prevedono, all’art. 4 comma 2, l’eventualità che l’atto a cui si chieda di accedere sia di competenza di un organo politico.
Per quanto sopra esposto, il sottoscritto On. Michele Anzaldi, assistito come sopra, ai sensi di quanto disposto nei Regolamenti per l’accesso agli atti tanto della Camera dei deputati, quanto del Senato della Repubblica, rivolge formale Istanza di accesso
alle schede di votazione della Commissione di Vigilanza RAI relative al parere reso dalla Commissione medesima in data 26.9.2018 in favore della nomina del Dott. Marcello Foa alla carica di Presidente della RAI, con avvertimento che, in caso di mancato accoglimento della presente istanza o di omessa comunicazione, da parte di codesta Amministrazione, delle proprie determinazioni in merito nel termine di giorni 30 dalla ricezione della presente, non si esiterà ad adire la competente Autorità giurisdizionale prevista dai Regolamenti parlamentari.

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