Sacha Baron Cohen attacca Zuckerberg: "Hitler avrebbe usato Facebook per la propaganda nazista"
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Sacha Baron Cohen attacca Zuckerberg: "Hitler avrebbe usato Facebook per la propaganda nazista"

L'attore di origine ebraica ha tenuto un discorso contro Internet e in particolare Facebook, accusando Mark Zuckerberg di essere la principale causa del diffondersi di odio e razzismo nel mondo.

Sacha Baron Cohen
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25 Novembre 2019 - 16.00


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Nel corso di una serata organizzata a New York dall’Anti-Defamation League, l’attore Sacha Baron Cohen, di origine ebraica e noto per i suoi film comici com Il Dittatore Borat, ha tenuto un discorso molto bello e deciso contro Internet e in particolare Facebook, accusando il social network e Mark Zuckerberg di essere la principale causa del diffondersi di odio e razzismo nel mondo. Questa è la traduzione del suo discorso, il video (in inglese) lo trovate in fondo all’articolo: 
“La democrazia, che si basa sulle verità condivise, è in recessione mentre l’autoritarismo, che si basa su bugie condivise, sta avanzando. I crimini d’odio stanno aumentando, così come gli attacchi omicidi verso le minoranze etniche e religiose,

Ora, cos’hanno in comune tutti questi comportamenti pericolosi? Sono solo un comico, un attore, non uno studioso, ma una cosa mi è molto chiara: tutto questo odio e questa violenza sono agevolati da un insieme di società di internet che hanno creato la più grande macchina della propaganda nella storia. Gli algoritmi su cui queste piattaforme si basano amplificano deliberatamente i contenuti che ci piacciono, storie che parlano ai nostri istinti più bassi e che stimolano la rabbia e la paura. È il motivo per cui YouTube suggerisce i video del cospirazionista Alex Jones miliardi di volte; è la ragione per cui le fake news hanno più successo delle notizie reali, perché è dimostrato che le bugie si diffondono più velocemente della verità. E non stupisce che la più grande macchina di propaganda nella storia ha diffuso la più antica teoria del complotto della storia: la bugia che gli ebrei sono pericolosi.

Un titolo di giornale l’ha detto molto chiaramente: pensate a cosa Goebbels avrebbe potuto fare con Facebook. Zuckerberg ha cercato di giustificare tutto questo parlando di ‘libera scelta e libertà di espressione’. È ridicolo: non si sta limitando la libertà di parola di nessuno. Si sta però dando a ogni persona sulla Terra, persino le più riprovevoli, la più grande piattaforma nella storia con la quale possono raggiungere un terzo del pianeta. Questa non è libertà di parola. Purtroppo, ci saranno sempre i razzisti, i misogini, gli antisemiti e i pedofili. Ma penso che possiamo tutti concordare sul fatto che a bigotti e pedofili non dovrebbe essere data la possibilità di avere una piattaforma gratuita con cui aumentare il loro numero di vittime.

Zuckerberg dice di essere favorevole a una ‘diversità di idee’, e l’anno scorso ce ne ha dato un esempio: ha detto che trovava i post che negano l’Olocausto profondamente offensivi, ma che non pensa che Facebook li dovrebbe rimuovere perché “penso che ci siano cose che persone diverse possono intendere in modi diversi”.

Abbiamo milioni di testimonianze dell’Olocausto. È una verità storica. Negarlo non può essere un’opinione. Coloro che negano l’Olocausto ne stanno incoraggiando un altro.

Se lo paghi, Facebook ti fornirà qualsiasi opinione politica che desideri, anche se è una bugia. Anzi, ti aiuta addirittura a creare un target per quelle bugie, perché possano diffondersi al meglio. Con questa logica perversa, se Facebook fosse esistito nel 1930, Hitler avrebbe postato delle pubblicità di 30 secondi sulla ‘soluzione finale’.

Quindi, ecco una prassi abituale che Facebook dovrebbe adottare: controlli la realtà dei fatti dei messaggi politici che diffonde, la smetta di permettere alle bugie di diffondersi, e quando scopre una bugia, restituisca i soldi e non la pubblichi”. 

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