Settanta anni fa lo sbarco di Anzio, l’Operazione Shingle. Insieme con Fabio Luppino, nel 1994, in occasione del cinquantenario dello sbarco, organizzammo una ricostruzione fatta a due voci: Sisto Orlandini, all’epoca quattordicenne di Anzio (il 18 febbraio 2014 la città di Anzio conferirà la cittadinanza onoraria a Roger Waters dei Pink Floyd: il padre morì durante lo sbarco). E Peter Tompkins, il primo ufficiale delle Oss (i servizi segreti Usa dell’epoca) ad arrivare a Roma, due giorni prima dello sbarco.
Nel pdf che riporta la pagina dell’Unità, ci sono sia la testimonianza di Orlandini, intitolata: “Quella lunga attesa vissuta da profugo a Nettunia” che una lunga e dettagliata intervista a Peter Tompkins, a mia firma: “Operazione Shingle: così i partigiani ci salvarono”. Nelle sue parole c’è il ricordo di Maurizio Giglio, eroe della Resistenza, di Franco Maria Malfatti, di Giuliano Vassalli e di Giorgio Amendola.Un’intervista che ricordo con orgoglio e piacere, soprattutto rileggendo le parole finali di Peter Tompkins (morto a Shepherdstown, 24 gennaio 2007): “Io ho reclutato e addestrato diversi agenti che poi sono stati paracadutati oltre le linee nemiche, mentre gli alleati avanzavano. Partigiani, con una radio al seguito e un bel po’ di coraggio. Ecco, io direi rileggendo quegli anni: quanti errori, se errori furono, da parte dei generali alleati. E quanto coraggio da parte dei partigiani. Ecco, questo volevo sottolineare, quel coraggio”. a.c.
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Questa la foto di Peter Tompkins.
Questa la mappa dello sbarco.
