Arriva nelle sale Catartis – Conservare il futuro, il nuovo film di Ferdinando Vicentini Orgnani, un viaggio nel cuore dell’arte contemporanea che rifiuta le spiegazioni didascaliche per restituire allo spettatore un’esperienza immersiva, fatta di gesti, parole, intuizioni e silenzi. L’appuntamento romano è fissato per il 15 dicembre alle 19 al Cinema Farnese, dopo l’anteprima di successo al Festival del Cinema di Roma.
Il documentario nasce da un archivio straordinario: oltre vent’anni di riprese che seguono da vicino alcuni dei protagonisti più significativi dell’arte degli ultimi decenni. Non un catalogo di opere né un manuale critico, ma un attraversamento vivo dei processi creativi, delle trasformazioni interiori e delle domande che animano la ricerca artistica contemporanea.
Prodotto da 39FILMS e TRULLOVE in collaborazione con Zerynthia – Associazione per l’Arte Contemporanea ODV, e distribuito da Itaca Film, Catartis conduce lo spettatore dentro atelier, conversazioni informali e momenti di intuizione improvvisa, lasciando emergere una materia viva e in continuo mutamento. Lo sguardo di Vicentini Orgnani è discreto e partecipe: la macchina da presa osserva, ascolta, accompagna, senza imporre una lettura univoca.
Nel film si intrecciano le voci di artisti che hanno segnato la storia dell’arte contemporanea, da Joseph Kosuth a Michelangelo Pistoletto, da Jannis Kounellis a Giulio Paolini, fino a Carla Accardi e Alighiero Boetti. Accanto a loro, presenze inattese come Patti Smith e Gianna Nannini aprono il racconto a un dialogo più ampio tra arte, musica e parola, ampliando l’orizzonte del discorso creativo. A sostenere il percorso visivo, la colonna sonora originale di Paolo Fresu, che accompagna il film con un tono insieme lirico e meditativo.
Al centro del racconto emerge la riflessione della curatrice Chiara Bertola, che introduce il concetto di “conservare il futuro”: un’idea apparentemente paradossale che diventa la chiave interpretativa dell’intero progetto. Non si tratta di cristallizzare l’arte, ma di custodirne l’energia, la capacità di interrogare il presente e di aprire possibilità.
Nelle note di regia, Vicentini Orgnani definisce Catartis “un film nato per caso, ma diventato con il tempo una necessità”: un percorso personale che si muove fuori dai formati tradizionali del documentario, evitando sia il reportage sia il saggio critico. Ne nasce un’esperienza di visione che accoglie dubbi, scoperte e domande aperte, invitando lo spettatore a un coinvolgimento diretto.
Dopo il passaggio al Festival di Roma, il film arriva ora al pubblico con una serie di eventi speciali in diverse città italiane, tra proiezioni e incontri dedicati all’arte contemporanea. Perché, come suggerisce Catartis, l’arte non si spiega: si attraversa. E si conserva come un’eredità viva, capace di parlare ancora al futuro.
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