Almeno 40 persone sono state uccise da stamattina nella Striscia di Gaza dal fuoco israeliano, secondo quanto riferito da fonti mediche ad Al Jazeera. Tra le vittime dei bombardamenti sul quartiere di Sabra, a sud di Gaza City, figura anche un minorenne, ha reso noto una fonte dell’ospedale al-Ahli.
Il nuovo bilancio di sangue arriva mentre l’esercito israeliano ha emesso un ordine di sfollamento “urgente” per diversi quartieri di Gaza City, tra cui Remal, Sabra, l’area del porto e parte di via Beirut. In un messaggio diffuso dal portavoce militare Avichay Adraee, è stato mostrato un edificio residenziale su una mappa satellitare, senza fornirne alcuna identificazione precisa, con l’avvertimento che “sarà attaccato a breve” perché, a dire dell’esercito, ospiterebbe infrastrutture di Hamas. Nessuna prova è stata però presentata a sostegno di questa affermazione.
“Per la vostra sicurezza siete obbligati a lasciare immediatamente l’edificio e a dirigervi verso la zona umanitaria di al-Mawasi”, ha dichiarato Adraee.
Gli ordini di evacuazione arrivano in un contesto in cui migliaia di palestinesi sono già stati costretti a fuggire più volte, spesso senza trovare riparo. Chi è riuscito a spostarsi verso sud denuncia che a Rafah, Khan Younis e nell’area sudorientale della Striscia non ci sono più rifugi né spazi sicuri, poiché anche queste zone sono state colpite da bombardamenti e dall’occupazione militare israeliana.
La popolazione civile di Gaza continua così a essere schiacciata tra le bombe e ordini di sfollamento che, in assenza di luoghi sicuri, si traducono in un drammatico ciclo di fuga e morte.